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IFFR 2019 Voices

Recensione: Une jeunesse dorée

di 

- Nel suo nuovo film, Eva Ionesco scava nella sua storia personale per raccontare i dolori di una giovane adolescente nella Parigi bohémien alla fine degli anni '70

Recensione: Une jeunesse dorée
Galatéa Bellugi e Isabelle Huppert in Une jeunesse dorée

Proiettato nella sezione Voices all’International Film Festival Rotterdam e nel Concorso internazionale del Göteborg Film Festival, il secondo film di Eva Ionesco, Une jeunesse dorée [+leggi anche:
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scheda film
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è una storia di formazione di una giovane adolescente ambientata a Parigi nell’inverno del 1979. Adattando il materiale semi-autobiografico del libro del 2017 da lei stessa scritto, Innocence, Ionesco racconta la storia di Rose (Galatéa Bellugi), una teenager che vive in affidamento. È follemente innamorata del suo fidanzato artista, Michel (Lukas Ionesco), che indossa letteralmente un paio di ali d'angelo quando lo vediamo per la prima volta. Rose si presenta come una giovane idealista romantica che sogna una vita tra le braccia di un uomo e all’insegna dell’arte. Non ci vuole molto perché questo sogno si sfaldi, poiché la Parigi bohémien rivela presto le sue insidie nascoste. Ionesco mostra come Rose sbocci e arrivi a capire che le spine sono importanti quanto il fiore, mentre si sforza di lasciare il proprio segno come performer e di crescere come donna.

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L’apprezzato film d'esordio di Ionesco, My Little Princess [+leggi anche:
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intervista: Anamaria Vartolomei
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(2011) usava un'ambientazione da favola per raccontare la storia semi-autobiografica di una ragazzina, Violetta, la cui madre, interpretata da Isabelle Huppert, inizia a scattare foto di lei nuda dall’età di 5 anni. In molti modi – soprattutto perché è ugualmente semi-autobiografico – sembra che Une jeunesse dorée sia il sequel del suo debutto, nonostante sia pubblicizzato come un'entità completamente separata. La decisione di renderlo un film separato ha il vantaggio di consentire a Ionesco di utilizzare nuovamente Huppert. Tuttavia, nonostante interpreti un nuovo personaggio, Lucille, ci sono molte somiglianze tra le due donne, e la sua performance qui non riesce a eguagliare quella offerta in My Little Princess. Lucille è sposata con Hubert (Melvil Poupaud), ed entrambi prendono Rose e Michel sotto la loro ala con l'intento di dividerli e andare a letto con loro. Introducono così le loro giovani prede al The Palace, il leggendario locale notturno francese, dove incontrano varie figure controverse. Tuttavia, il desiderio di Ionesco di enfatizzare i personaggi del club, provoca una perdita di concentrazione sui suoi protagonisti centrali.

In sintonia con l'estetica fiabesca del debutto di Ionesco, Une jeunesse dorée ha una qualità barocca, soprattutto nel suo stile di recitazione teatrale. È una scelta che funziona perché il film fa una critica implicita della cultura libertina mostrando tutti i personaggi come iperreali e pieni di artificio. Mentre è facile vedere come una giovane adolescente come Rose possa essere attratta da questo mondo, la regista vuole anche chiarire che la ragazza si avventura su un percorso distruttivo e ha bisogno di essere cauta. Il rovescio della medaglia è che Ionesco fatica a volte nell’accostare il fascino di questa scena bohémien con la distruzione che provoca. Molti registi cadono nella trappola di mostrare la noia essendo noiosi, e Une jeunesse dorée a volte è un po’ banale nel suo tentativo di mostrare la banalità.

Il film è prodotto da Marie-Jeanne Pascal e Mélita Toscan Du Plantier per Macassar Productions e coprodotto da NJJ Entertainment, Scope Pictures e Diligence Films, con la partecipazione di Canal+ e Ciné+. La produzione ha anche ricevuto il supporto del CNC e della Regione Île-de-France. La belga Be for Films cura le vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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