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FILM Italia

Recensione: La prima pietra

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- La multiculturalità, costellata di pregiudizi reciproci, in chiave comica. Ma il film non ha la potenza per scalfire i preconcetti con i suoi lampi di pura comicità

Recensione: La prima pietra
Corrado Guzzanti in La prima pietra

La difficile strada verso la multiculturalità, costellata di pregiudizi reciproci, vista in chiave comica. E’ La prima pietra [+leggi anche:
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, commedia diretta dall’attore passato alla regia Rolando Ravello, prodotto da Warner Bros. Entertainment Italia e Fandango. Il film parte da un testo teatrale di uno dei più brillanti autori contemporanei, Stefano Massini (che ne firma soggetto e sceneggiatura), tratto a sua volta da un’opera del geniale canadese Robert Lepage.

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In una scuola elementare fervono i preparativi per la recita di Natale quando scoppia l’incidente. Il piccolo Samir (Lorenzo Ciamei), intento a giocare con gli altri nel cortile della scuola, lancia una pietra contro una vetrata in un gesto di imperscrutabile ribellione, e ferisce il custode Marcello e sua moglie, la bidella Loretta (Valerio Aprea e Iaia Forte). Viene convocata la madre musulmana del bambino (Kasia Smutniak), accompagnata dall’intransigente suocera Fatima (Serra Yilmaz). Le due non hanno intenzione di pagare i danni e quando salta fuori che nella recita a Samir è stata assegnata la parte del bue, nella stanza del preside (un esagitato e spassoso Corrado Guzzanti) si apre il conflitto, che la maestra zen-vegana-karmica (Lucia Mascino) tenta benevolmente ma ipocritamente di sedare. Eppure la recita tipicamente cristiana era stata opportunamente trasformata dal preside in una performance squisitamente interreligiosa. “Comincia con una leggenda musulmana e si chiude con delle poesie indù!”, protesta il dirigente scolastico, in una situazione claustrofobica che richiama Carnage [+leggi anche:
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(ma Roman Polanski è molto lontano dalla vaporosità di questa commedia).

La prima pietra arriva in sala con grande puntualità, a quattro settimane dalle polemiche suscitate dalla cancellazione da parte di una dirigente scolastica di Terni di una recita natalizia che avrebbe potuto ferire la sensibilità di bambini che professano religioni diverse da quella cattolica. Episodio che ha provocato l’altrettanto puntuale intervento via Twitter del vicepremier Matteo Salvini: “Si avvicina il Natale e spuntano di nuovo ‘dirigenti scolastici’ che vogliono impedire le recite ai bambini. Non si tratta solo di religione, ma di storia, radici, cultura. Viva le nostre tradizioni, io non mollo!”.

La realtà si fa dunque più commedia della commedia e nel clima di sovranismo imperante La prima pietra non ha la potenza per scalfire i preconcetti con i suoi lampi di pura comicità. Non si intravede la cattiveria della storica commedia italiana e i cliché si susseguono fino a trasformarsi in vero qualunquismo. Nelle sale italiane dal 6 dicembre con Warner Bros. Pictures.

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