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BLACK NIGHTS 2018 Concorso

Recensione: Werewolf

di 

- Il nuovo film di Adrian Panek, concorrente polacco nella Selezione ufficiale di Black Nights, è un film terrificante ma immensamente interessante ed elegante

Recensione: Werewolf
Sonia Mietelica in Werewolf

Non c’è posto più vicino all'inferno dei campi di concentramento nazisti, e probabilmente i lager più oscuri e sinistri erano quelli che tenevano prigionieri anche i bambini. Un gruppo di giovani sopravvissuti sono i protagonisti del secondo lungometraggio di Adrian Panek, Werewolf [+leggi anche:
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intervista: Adrian Panek
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, già vincitore del premio come miglior regista e per la miglior musica al Festival del Cinema Polacco di Gdynia (leggi la news). Ora è proiettato in selezione ufficiale al Tallinn Black Nights Film Festival.

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È il 1945 e la guerra è finita, ma le prime settimane di pace sono confuse, caotiche e cupe. Un gruppo di ragazzini adolescenti e pre-adolescenti guidati dal ventenne Hanka, liberato dal campo di concentramento Gross-Rosen dai soldati sovietici, si trasferiscono in una villa abbandonata in mezzo al bosco. La violenza e la costante paura della morte sono tutto ciò che conoscono, poiché alcuni di loro erano molto piccoli quando è scoppiata la guerra. Indossano ancora i loro vestiti del campo, non sanno usare una forchetta, e non sanno che potrebbe esserci qualcosa di più nella vita del loro istinto di sopravvivenza. A peggiorare le cose, tutti gli adulti scompaiono improvvisamente e la villa viene invasa da un branco di pastori tedeschi. I bambini sono costretti a unire le forze per sopravvivere e nel frattempo affrontare i loro demoni interiori.

Suona come una versione trash di Il signore delle mosche alimentata solo dall'effetto shock e dai salti di paura? Werewolf non è niente del genere. Panek è più interessato a dipingere un quadro di un mondo privo di bontà e a creare un'atmosfera di terrore costante. Attraverso questa storia agghiacciante, pone domande semplici ma cruciali: può esistere un mondo senza bontà? Il bene è qualcosa che si può insegnare? Di solito, le storie di formazione – cosa che Werewolf è in una certa misura, per quanto sia una favola oscura e un film dell'orrore – portano i personaggi a sperimentare per la prima volta la malvagità e l'amarezza della vita. Qui è letteralmente lo specchio opposto, il che rende il film originale e fresco. Werewolf è anche un promemoria del fatto che i film di genere possono essere veicoli di contenuti più profondi (prendi, ad esempio, Shining) e non vanno sottovalutati.

Lo stile del film è elegante, coerente e accattivante, come dimostra la fotografia bluastra-verdognola di Dominik Danilczyk, la scenografia di Anna Wunderlich (le stanze e i corridoi formano un labirinto terrificante), la location e la musica malinconica di Antoni Komasa-Łazarkiewicz. L'elemento più rilevante del film è, tuttavia, la performance dei giovani attori, attentamente scritturati da Żywia Kosińska e Panek, e allenati da Magdalena Nieć (la co-sceneggiatrice di Behind the Blue Door [+leggi anche:
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). I ragazzi e le ragazze non strafanno mai (che è il solito vizio degli attori di questa età); convivono naturalmente sullo schermo e portano molta energia al film. La regia discreta di Panek dà risultati sorprendenti: Werewolf è coinvolgente, dark e fa venire al pubblico la pelle d'oca – non tanto lungo il collo, ma nei cuori e nelle menti.

Il film è prodotto da Magdalena Kamińska e Agata Szymańska tramite la loro compagnia, Balapolis (Baby Bump [+leggi anche:
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, The Sun, The Sun Blinded Me [+leggi anche:
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), e coprodotto dalla Televisione Polacca, Rosco Polska, Twenty Twenty Vision Filmproduktion (Germania) e House of Netherhorror (Paesi Bassi). Werewolf è stato precedentemente proiettato al Polish Film Festival a Gdynia e al Fantastic Fest a Austin. Le vendite internazionali sono gestite dal produttore.

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(Tradotto dall'inglese)

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