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STOCCOLMA 2018

Recensione: An Army of Lovers

di 

- La regista svedese Ingrid Ryberg ha realizzato un vivido resoconto del movimento per i diritti gay degli anni '70 nel suo paese

Recensione: An Army of Lovers

"Non siamo simpatici, siamo pazzi e gay, ora metti via quella clausola della malattia". Puoi quasi sentire l'odore dello spirito del tempo. Le immagini in bianco e nero granuloso e ad alto contrasto o in colori bruciati dal sole in 16 millimetri raffigurano giovani giocosi e ottimisti – attivisti, per così dire – pronti a mirare alle stelle e a volte riuscirvi. Sonja, Håkan, Marie, Olle, Annalena, Gunnar e i loro amici possedevano tutti, come preferivano dire loro, "la capacità di amare qualcuno dello stesso sesso", e volevano che il mondo lo sapesse. Non erano né malati né pazzi, nonostante quell'erronea definizione clinica che etichettava l'omosessualità come un "disturbo mentale".

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In An Army of Lovers, un vivido resoconto del movimento per i diritti gay degli anni '70 in Svezia, presentato allo Stockholm International Film Festival, la regista Ingrid Ryberg rivisita l'epoca con l'aiuto di un gruppo di partecipanti che ha scelto il linguaggio del cinema per presentare il proprio stile di vita. Sempre più irritati dagli stereotipati ritratti su schermo di omosessuali stravaganti e/o suicidi, hanno deciso di girare la loro versione. Tre film indipendenti, diretti collettivamente, Damned Queers, Eva & Maria e The Woman in Your Life Is You, furono tutti realizzati nel 1977. Due di essi furono finanziati dal Consiglio nazionale svedese per la salute e il benessere, l'ufficio stesso ad aver inizialmente emesso la diagnosi di "malattia". Quelli erano davvero tempi paradossali.

È un pezzo di storia bello e affascinante, ed è abbastanza recente da avere la maggior parte degli attori principali ancora in circolazione. Ryberg li riunisce e li fa rievocare, cosa che fanno con gusto. Molti vivevano insieme in comunità radicali, e avevano persino uno schedule attaccato al frigorifero che stabiliva chi avrebbe dormito con chi quella notte.

"Eravamo felici, giovani, innamorati e ci divertivamo", è il ricordo di Marie, sia dei tempi in sé che delle riprese di Eva & Maria. Questa storia d'amore tenera e ricca di vita tra due giovani donne era stata realizzata per essere mostrata nelle scuole. Non piacque a tutti, comunque. "Una delle infermiere scolastiche a cui lo mostrammo si alzò e disse: 'Non lo farò mai vedere ai miei allievi – i vostri personaggi sono semplicemente troppo felici!'". Il film fu proiettato, pertanto, anche a livello internazionale, così come Damned Queers, che vinse numerosi premi all’Oberhausen Short Film Festival nel 1978. Trascorsi un paio di decenni, una nuova generazione sta vedendo di nuovo e apprezzando questi film.

Ryberg ha anche riportato alla luce alcune immagini di repertorio uniche, non ultime quelle delle dimostrazioni del 1977 nell’ambito del primo "Liberation Day", l'embrione dello Stockholm Pride. È qui che si ascoltavano canti come quello sopra citato e che stavano anche avendo un effetto: nel 1979, la Svezia divenne il primo paese al mondo ad abrogare la qualifica dell'omosessualità come "malattia". Proprio dietro l'angolo, l'HIV avrebbe provocato molti danni, e ancora oggi l'omofobia è molto presente in molti luoghi. I nostri eroi radicali si preoccupano, ma guardano anche avanti e indietro con positività. Håkan, pronto a battere le strade per l'ennesima sfilata del Pride, dice: "La beatitudine che ho vissuto è immensa. Non mi hanno mai sparato, non sono mai stato licenziato dal lavoro; ho coltivato pacificamente e apertamente il mio amore per il mio partner e ora abbiamo gli stessi diritti di tutti gli ‘eterofili’. Ma nulla è mai dato per scontato. Se fossi stato giovane oggi, starei ancora dietro le barricate".

An Army of Lovers è prodotto da HER Films, e l’agente di vendita non è ancora noto.

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(Tradotto dall'inglese)

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