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SAN SEBASTIAN 2018 New Directors

Recensione: Viaje al cuarto de una madre

di 

- SAN SEBASTIÁN 2018: L'esordiente Celia Rico Clavellino soddisfa le aspettative con il suo scrupoloso ritratto del rapporto madre-figlia rappresentato dalle sue grandi attrici

Recensione: Viaje al cuarto de una madre
Lola Dueñas e Anna Castillo in Viaje al cuarto de una madre

Mentre scriviamo queste righe, a soli tre giorni dalla fine del 66° Festival di San SebastiánViaje al cuarto de una madre [+leggi anche:
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, opera prima della sivigliana Celia Rico Clavellino, si trova in testa ai film più votati dalla giuria giovane, il che è molto significativo ed eloquente visto che il film tratta del rapporto tra una ragazza e sua madre: sembra che il riconoscimento del pubblico in ciò che vede sullo schermo possa trasformare questo film presentato nella sezione New Directors in una delle sorprese spagnole della stagione.

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Celia Rico apre al pubblico una casa di paese, molto simile a quella in cui è cresciuta. C'è un'assenza: il padre morto, che è ancora presente attraverso gli oggetti e la memoria dei suoi parenti, la madre del titolo (ottima interpretazione di Lola Dueñas) e sua figlia (Anna Castillo, che conferma un talento innegabile dopo il Goya ottenuto due anni fa per El olivo [+leggi anche:
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). Ma la ragazza non vuole continuare a vivere tra quelle quattro mura e compiere gli stessi passi di sua madre, anche se lì si sente protetta. Vuole volare via, come gli altri della sua generazione. Ma questo desiderio può ferire sua madre, e la mancanza di comunicazione rende la convivenza ancora più tesa...

Partendo da qualcosa di semplice ma riconoscibile, si dipanano, sulla base di dettagli che sembrano insignificanti e di dialoghi precisi e autentici, le molteplici sfumature della vita familiare in un posto piccolo e fortemente condizionato dalle abitudini, radicate nel tempo. Sebbene sembri che tutto sia facile e quotidiano in questo film, un lavoro meticoloso e scrupoloso con le attrici fa sì che vi riconosciamo quella figlia o figlio che tutti siamo stati, così come quella madre che si è sempre presa cura di noi. Quando i sogni giovanili le separa, il telefono diventa un cordone ombelicale simbolico e i molti chilometri di distanza instillano in una delle due il senso di colpa, mentre nell'altra, al contrario delle aspettative, la distanza forse rappresenta una forma di liberazione che non aveva neanche mai immaginato.

Con la fotografia di Santiago Racaj (Verano 1993 [+leggi anche:
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) e il montaggio di Fernando Franco, Celia Rico non nasconde la sua ammirazione per i film del regista di Morir [+leggi anche:
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. Con essi condivide il ritratto psicologico e la rappresentazione dell’intimità, come ad esempio nelle notti d'inverno, quando si sonnecchia sul divano e nel calore della casa, quel luogo da cui proveniamo e che è al contempo prigione e nido: una sensazione paradossale che questo film è riuscito a catturare senza stridore, ma con una sincera e profonda sensibilità, non senza un grande affetto per i suoi personaggi.

Viaje al cuarto de una madre è una coproduzione ispano-francese tra le compagnie Amorós ProduccionesArcadia Motion PicturesPecado Films, Noodles Productions e Sísifo Films AIE. Il film esce in Spagna il 5 ottobre, distribuito da Alfa Pictures. Delle sue vendite si occupa l’agenzia francese Loco Films.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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