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TORONTO 2018 Special Presentations

Recensione: Greta

di 

- TORONTO 2018: Neil Jordan dirige un nuovo thriller psicologico su una ragazza di vent'anni perseguitata da una misteriosa donna, con Chloë Grace Moretz, Maika Monroe e Isabelle Huppert

Recensione: Greta
Isabelle Huppert e Chloë Grace Moretz in Greta

La sezione Special Presentations del 43° Festival di Toronto ha ospitato la prima mondiale di Greta [+leggi anche:
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, l'attesissimo nuovo film di finzione del cineasta e sceneggiatore irlandese Neil Jordan. Sei anni dopo aver diretto Byzantium [+leggi anche:
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, Jordan torna con un altro horror psicologico, co-scritto con Ray Wright, che si distingue per il suo potente cast femminile. Greta ha per protagonista Frances, una ragazza di Boston, cui presta il volto Chloë Grace Moretz (Let Me In, Carrie), che si è trasferita a New York dopo la morte di sua madre. Il lutto di Frances per la sua grave perdita dura da anni. A differenza di suo padre, la ventenne non riesce ancora a superarlo. In questa nuova e dolorosa fase della vita, Frances si isola dai suoi pensieri lavorando come cameriera in un ristorante a Manhattan, e anche con la presenza allegra della sua amica e coinquilina Erica, interpretata da Maika Monroe (It Follows, The Guest ). Tuttavia, la sua vita cambierà radicalmente quando incontrerà una misteriosa donna francese di nome Greta.

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Il primo incontro tra Frances e Greta (incarnata dalla sempre impeccabile Isabelle Huppert) sembra essere frutto della casualità. Quando la ragazza nota una borsa di marca smarrita in un vagone della metropolitana, non esiterà a restituirla alla sua proprietaria. Francis si presenta all'indirizzo della carta d'identità contenuta nel portafoglio senza sapere che Greta l'aspettava. La pianista che sente la mancanza della figlia trasferitasi a Parigi e la protagonista senza madre svilupperanno presto un legame simbolico madre-figlia che trascenderà i limiti dell'amicizia.

Va notato che la psicopatia di Greta non è un segreto nella finzione. Il terrore si nasconde nei suoi limiti. Dall'inizio del film, Neil Jordan caratterizza Greta come una stalker – non sappiamo se pericolosa o no – che Francis incrocia in più occasioni. La messa in scena del terrore di Greta segue lo stesso schema di Unsane di Steven Soderbergh. I primi due terzi di entrambi i thriller psicologici rappresentano l'inspiegabile e impotente convivenza tra stalker e molestato; riservando per il finale il suo pertinente corollario di orrore e violenza.

Greta è un macabro aggiornamento della favola di Hansel e Gretel sotto forma dei thriller psicologici americani degli anni Novanta. Una storia del terrore sul male e la perdizione legata alla solitudine con riferimenti al cinema di Paul Verhoeven e Brian de Palma.

Greta è co-prodotto dalle americane Sidney Kimmel Entertainment e Lawrence Bender Productions e dall’irlandese Metropolitan Films.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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