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FILM Danimarca

Recensione: A Fortunate Man

di 

- Bille August, regista di Pelle alla conquista del mondo, mette a segno un altro classico danese

Recensione: A Fortunate Man
Esben Smed in A Fortunate Man (© Rolf Konow)

Il caso di Bille August è simile a quello di molti registi “stranieri” di talento: una feconda produzione domestica porta al riconoscimento internazionale – nel suo caso, August è stato premiato con un Oscar e una Palma d’Oro per Pelle alla conquista del mondo (1987) e ha nuovamente riscosso la Palma per Con le migliori intenzioni (1991) – e poi alle commissioni in lingua inglese. E dopo, troppo spesso, porta alla remissione artistica, in questo caso testimoniata ne La casa degli spiriti (1993), Il senso di Smilla per la neve (1997) e Treno di notte per Lisbona [+leggi anche:
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(2013), che furono progetti di prestigio realizzati con cura ma dove la voce personale era in modalità silenziosa. Ingmar Bergman, pieno di elogi per come August aveva maneggiato il copione da lui scritto di Con le migliori intenzioni, parlò di “una fabbrica di carne là fuori, in cui si può perdere un braccio, una gamba o di più”. Purtroppo, spesso questo significano le radici.

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Fortunatamente August si è curato anche della sua terra scandinava, specialmente nell’ultimo decennio: A Song for Martin (2001) e Silent Heart [+leggi anche:
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(2014) sono due studi famigliari ben messi a punto, mentre il grandioso progetto The Passion of Marie [+leggi anche:
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(2012) si perde un po’ tra tutto l’armamentario dell’epoca. Ora il regista cerca più o meno la stessa cosa, in modo ancora più grande, e questa volta ci riesce perfettamente. A Fortunate Man [+leggi anche:
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intervista: Bille August
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, difficile come qualsiasi progetto che August abbia intrapreso, si basa sul romanzo Premio Nobel Lucky Per di Henrik Pontoppidan (scritto tra il 1898 e il 1904), votato nel 1999 come il secondo più grande romanzo danese del secolo. Pubblicato per la prima volta in inglese nel 2010, il suo riconoscimento internazionale arriverà grazie al regista più che al romanzo – lo si dica, non tanto il regista di Treno di notte per Lisbona quanto per quello di Pelle alla conquista del mondo (basato anch’esso su un romanzo classico danese, posizionato al quarto posto nella predetta classifica dei romanzi del secolo).

Di fatti il protagonista, la dotata testa calda Peter Andreas Sidenius (un’elettrizzante performance in stile James Dean della Shooting Star 2017, Esben Smed), è un aspirante conquistatore. Negli anni 80 del XIX secolo scappa dal soffocante contesto luterano della Danimarca rurale verso la capitale Copenaghen. Con una vocazione per l’ingegneria, le sue idee progressiste finiscono per guadagnare terreno, non ultimo nell’opulento ambiente ebraico. Sidenius è accolto dall’abbiente famiglia Salomon e battezzato “Lucky Per” dal figlio Ivan, che conduce il suo personale progetto di finanziamento alla ricerca di “geni”. Per fa anche conoscenza delle seducenti sorelle Salomon, specialmente la maggiore Jakobe (una radiosa Katrine Greis-Rosenthal, vista in The Bridge), intrigato dalle sue penetranti visioni umanistiche del mondo. I due si fidanzano, i preziosi progetti di Per sono vicini alla realizzazione e lui è sul punto di conquistare il mondo, ma scappare dalle costrizioni del proprio retaggio sociale è difficile quando si è il peggior nemico di se stessi…

È una narrazione commovente, malinconica, raffinata, ironica, senza tempo e moderna, adattata empaticamente dalla squadra padre-figlio di Bille e Anders August. Le loro licenze rispetto al testo originale (tra le 600 e 900 pagine, a seconda della dimensione del carattere) talvolta sono considerevoli ma alla fine sono su misura dello schermo e potrebbero indurre nuovi lettori a immergersi nel libro. Le parti principali e le comparse sono amate dai solidi veterani. Nel complesso, è un’esperienza abbagliante.

Se Bille August conquisterà di nuovo il mondo resta da vedere, ma la commissione danese per gli Oscar lo ha già selezionato tra i candidati per gli Academy Awards 2019.

A Fortunate Man esce nei cinema danesi il 30 agosto e a dicembre sarà trasmesso su TV2 in formato miniserie. È stato prodotto da Nordisk Film e le sue vendite internazionali sono gestite da TrustNordisk.

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(Tradotto dall'inglese)

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