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FILM Irlanda / Regno Unito / Croazia / Slovenia

Recensione: The Belly of the Whale

di 

- Il film d’esordio di Morgan Bushe, che riecheggia le migliori pellicole indie americane, è molto promettente e getta le basi per la sua carriera da regista

Recensione: The Belly of the Whale
Michael Smiley in The Belly of the Whale

La prima mondiale di The Belly of the Whale ha aperto la 30a edizione del Galway Film Fleadh, il principale festival cinematografico della Repubblica d’Irlanda. Diretto dal produttore irlandese Morgan Bushe (The Other Side of Sleep [+leggi anche:
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), il film è un dramma di 83 minuti che dispiega elementi di thriller, azione e commedia all'interno di una narrazione piuttosto semplice. La sceneggiatura, scritta dallo stesso regista insieme a Greg Flanagan, ruota intorno a due personaggi principali – Joey Moody, interpretato dal giovane talento emergente scozzese Lewis MacDougall (Boundaries, Sette minuti dopo la mezzanotte [+leggi anche:
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) e Ronald Tanner, interpretato dall'attore irlandese Pat Shortt (Calvary [+leggi anche:
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).

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Joey è tornato nel suo villaggio rurale irlandese nel tentativo di recuperare il parcheggio caravan della sua famiglia e salvare la sua amicizia con Martin Lanks (Art Parkinson). Ronald è un disperato cinquantenne – probabilmente un rispettabile signore della classe media – che rischia i suoi risparmi in un piano per fare soldi veloci che prevede la vendita di orsacchiotti cinesi, nel tentativo di pagare le cure alla moglie malata. Quando Joey accidentalmente urta il caravan di Ronald ed è costretto a rimborsarlo, i due si ritrovano in disgrazia. Così progettano di rapinare il Pleasurama, la sala giochi del villaggio, di proprietà di Gits Hegarty, che è interpretato dal veterano attore e comico nordirlandese Michael Smiley (Free Fire [+leggi anche:
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). Qui Smiley infonde nell'antagonista la giusta dose di falsità e perversione. Tra gli altri membri del cast ci sono la giovane attrice Lauren Kinsella nei panni di Sinead Quigley, Peter Coonan in quelli di Rooster Collins e Ronan Graham nei panni di Hobo Harry.

Il ritmo della narrazione è generalmente godibile e le scene d'azione sono realistiche e ben realizzate. Le quattro sequenze del film, che prendono il nome dai giorni della settimana in cui si svolge la trama – venerdì, sabato, domenica e lunedì – svelano i retroscena dei due protagonisti, un uomo e un adolescente che non hanno nulla da perdere, totalmente schiavi delle loro misere esistenze. Tuttavia, un lavoro più approfondito sullo sviluppo dei personaggi avrebbe potuto migliorare la costruzione della loro relazione e l'emergere graduale del loro legame indissolubile. Questo forse lo si poteva ottenere semplicemente dando alla coppia più spazio per esplorare le loro connessioni personali nel corso della prima metà del film, ma fortunatamente è un problema che non influisce sulla struttura narrativa complessiva, che rimane solida e coinvolgente.

Un grande lavoro è stato fatto anche in termini di fotografia e scenografia: Michael Moynihan (The Lodgers [+leggi anche:
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) e il direttore della fotografia Arthur Mulhern (No Greater Law, The Hatton Garden Job) hanno contribuito a creare efficacemente il mondo sudicio e demoralizzante della campagna irlandese, dove slot machine e videogame sono le uniche forme di intrattenimento possibili. Infine, vale la pena citare l'alta qualità della colonna sonora, composta dal musicista sloveno Janez Dovč. Il suo lavoro sottolinea efficacemente l'atmosfera sconfortante del film, in particolare durante le scene finali ambientate nella sala giochi.

Prodotto da Morgan Bushe e Rory Dungan per Fastnet Films (Irlanda) in cooperazione con Tilted Productions (Regno Unito), Nukleus Film (Croazia) e Studio Virc (Slovenia), The Belly of the Whale è un promettente debutto alla regia che cattura l'attenzione degli spettatori soprattutto grazie alla sua lodevole recitazione e alla trama.

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(Tradotto dall'inglese)

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