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BERLINALE 2018 Panorama Dokumente

Recensione: When the War Comes

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- BERLIN 2018: Il primo lungometraggio documentario del filmmaker ceco Jan Gebert su un gruppo paramilitare slovacco fa paura a molti livelli, anche se non sorprende

Recensione: When the War Comes

Se c'è un tema che i documentari europei hanno trattato di recente, e continueranno a farlo negli anni a venire, è l'ascesa dell'ala destra e dell'ideologia nazista radicale nel cuore del continente. Questo argomento è inevitabilmente collegato anche a molti film che non affrontano direttamente il fenomeno, come nei documentari a tema rifugiati e in quasi tutti i lavori di non finzione che hanno qualcosa di politico da dire, ma il primo lungometraggio documentario di Jan Gebert, When the War Comes [+leggi anche:
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, sembra affrontarlo più direttamente e concretamente, concentrandosi su un gruppo specifico. Il film è stato presentato in anteprima mondiale nella sezione Panorama Dokumente della Berlinale.

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Slovak Recruits è un gruppo paramilitare composto per lo più da adolescenti e guidato da Peter Švrček, un giovane uomo apparentemente normale che all'inizio del film supera un esame. Ha una mamma che lo sostiene, una ragazza carina e una macchina nuova. Ma nei fine settimana si veste in uniforme mimetica, brandisce armi finte, una bandiera slovacca e lo stendardo del suo gruppo, e si unisce ai due "ufficiali" a lui più vicini per addestrare nuove reclute nei boschi della Slovacchia rurale.

Nella prima scena del film, gli abitanti del villaggio chiamano la polizia, intimiditi dalla visione di un gruppo di giovani con armi automatiche. Peter risolve facilmente la situazione, tutto sorrisi e fascino, e viene solo rimproverato per aver usato simboli dello stato slovacco su uniformi non ufficiali. Alla fine, stringe la mano alla polizia e gli viene augurata buona fortuna.

Il metodo di allenamento di Peter è come un vero e proprio campo di addestramento: ordini militari, paura, obbedienza. Le reclute sono impressionate dal loro capo e messe in soggezione, specialmente il giovane Adam, che sembra non avere più di 16 anni, e che viene rapidamente promosso per il suo zelo e la sua dedizione.

Ma la cosa più spaventosa di un gruppo di giovani in uniforme che attraversano piazze cittadine con simboli presi in prestito da vere organizzazioni naziste, come l’indipendente stato fantoccio di Slovacchia della Seconda guerra mondiale, è come il sistema non sia preparato ad affrontarli finché non infrangono la legge. E non solo lo Stato non è preparato, ma ammette persino silenziosamente questo comportamento pericoloso, tanto che non c'è neanche più da aspettarsi che le autorità si assumano le loro responsabilità nell'epoca di Robert Fico e dei suoi omologhi dell'Europa centrale, come in Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia. Questo film è coprodotto da una compagnia di produzione di documentari croata, un altro paese alle prese con l'ascesa dell'ideologia neonazista.

Slovak Recruits è uno dei tanti sintomi del declino della società civile, ma quando Peter entra in politica, come inevitabilmente farà con il suo carisma e le sue capacità di comando, rappresenterà una minaccia molto più grande. Basti guardare come lui e le sue coorti promuovono il "pan-slavismo" insieme ai biker russi e bielorussi del famigerato club dei Night Wolves, o mentre fa un discorso ispiratore e nazionalistico agli alunni di una scuola elementare, senza che gli venga mossa alcuna obiezione.

When the War Comes è una coproduzione della ceca Pink, la croata Hulahop e HBO Europe.

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(Tradotto dall'inglese)

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