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SITGES 2017

Most Beautiful Island: i contrasti di New York

di 

- L'attrice Ana Asensio debutta nella regia con questo perturbante ritratto della società consumistica, scendendo nelle viscere di una città che accoglie il meglio ma anche il peggio del genere umano

Most Beautiful Island: i contrasti di New York
Ana Asensio in Most Beautiful Island

Ana Asensio è felice e non ha problemi a mostrarlo: dopo aver lasciato Madrid oltre dieci anni fa per guadagnarsi da vivere a New York, e dopo aver vissuto centinaia di avventure – non tutte positive – fa ritorno in Europa con il suo film d'esordio, il thriller psicologico Most Beautiful Island [+leggi anche:
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, un'opera tanto inquietante quanto indipendente, che ha ricevuto il Premio speciale della giuria all'ultimo SXSW di Austin (Stati Uniti) e che nei prossimi giorni allieterà il pubblico dei festival di Sitges (leggi la notizia) e Londra (leggi la notizia).

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Most Beautiful Island è un titolo ironico e disincantato: il film inizia con immagini di donne che si immergono nelle fitte masse umane che serpeggiano ogni giorno tra i grattacieli di Manhattan. Sono ragazze anonime ma tenaci che fanno tutto ciò che è in loro potere per sfondare in un mondo impietoso e competitivo. Tra loro c'è Luciana (interpretata dalla stessa Ana Asensio, apparsa in serie TV e film come The AfterlightZenith e The Archive), un'attrice che si è lasciata alle spalle molte cose: la sua famiglia, il suo paese e un traumatico incidente che dimenticherebbe volentieri (ma è più facile a dirsi che a farsi). È una situazione tipo quella del personaggio principale di Nobody’s Watching [+leggi anche:
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di Julia Solomonoff, anche se poi il film prende tutto un altro verso.

Date le circostanze, Luciana accetta ogni tipo di lavoro che le viene offerto, anche quelli che mai avrebbe immaginato di riuscire a fare, solo per riuscire a vivere (o sopravvivere) nella Grande Mela. Un giorno un suo amico la indirizza a un'esclusiva e segretissima festa: tutto quello che deve fare è indossare qualcosa di carino e sexy; in cambio riceverà un gruzzoletto di denaro. E così inizia inizia un incubo oltre ogni immaginazione.

Asensio cala nella sceneggiatura di Most Beautiful Island molti dei suoi timori e delle sue ansie vissute in prima persona e sofferte quando era un'immigrata in un paese poco accogliente. Nel film li ha plasmati nella struttura di un thriller che segue la protagonista nei suoi tentativi non solo di sopravvivere, ma di sfuggire ai suoi fantasmi. Nel film si aggira l'ombra di Polanski e di Kubrick, ineludibili maestri di claustrofobia, atmosfere soffocanti e conflitti inestricabili.

Con una macchina da presa agile, scarse risorse ma molta audacia, Asensio, soprattutto nella seconda parte del film, sa esattamente come far buon uso di diversi elementi: il suono, ciò che lascia fuori campo, le poche informazioni che fornisce, di modo che lo spettatore possa completare il racconto con i suoi propri incubi: nel vedere una stanza piena di ragazze in attesa del loro turno per attraversare una porta, la nostra angoscia si fa sempre più insostenibile. Con queste scelte azzeccate, la regista non solo mette a segno un successo già con questo esordio, ma ha riportato anche un premio tanto inaspettato, quanto meritato per il suo lavoro e il suo coraggio.

Most Beautiful Island è stato prodotto daGlass Eye Pix, Palomo Films e dalla regista stessa. Uscirà in Spagna a gennaio 2018 tramite ConUnPack. La distribuzione inglese è gestita da Bulldog. L'agente per le vendite internazionali è la società americana The Film Sales Company.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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