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FILM Slovenia / Austria

The Family: un protagonista straordinario in circostanze ancor più straordinarie

di 

- La magnum opus di Rok Biček è un crudo esempio di cinema verità, la cui creazione è durata dieci anni

The Family: un protagonista straordinario in circostanze ancor più straordinarie

Il filmmaker sloveno Rok Biček ha messo a segno un bel colpo già col suo primo lungometraggio, il docu-drama Class Enemy [+leggi anche:
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, anteprima mondiale alla Settimana della critica di Venezia nel 2013, vincitore del Premio FEDEORA e poi di una ventina di altri premi, e di una nomination al Premio LUX. Il film è uscito in Francia, Svizzera, Italia e Austria.

Ora Biček torna con un documentario di 104 minuti per cui ha impiegato 10 anni di lavoro, The Family [+leggi anche:
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, anteprima mondiale e vincitore alla Settimana della critica di Locarno e recentemente vincitore del Premio Vesna per il Miglior film rumeno al Festival of Slovenian Film di Portorose (leggi la notizia).

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The Family racconta la storia di tre famiglie, seguendone il protagonista principale, Matej, dalla sua piena adolescenza fino alla ventina inoltrata. Il film si apre con la fidanzata di Matej, Barbara, che dà alla luce la loro bambina, Nia. Tuttavia la relazione finisce ben presto e Matej se ne va dalla casa in cui vive con Barbara e suo padre Robi. Biček non ci dà spiegazioni, né alcun indizio per identificare un luogo o un tempo; quindi la potente e ravvicinata scena iniziale della nascita, la lite di Matey con Barbara e il conseguente addio a Robi ci costringono a un viavai di emozioni, di cui non siamo certi di capire l'origine.

Poi, il film ritorna sull'adolescenza di Matej, al tempo in cui viveva con i suoi genitori, e scopriamo che padre, madre e fratello hanno disabilità intellettive; mentre, da una lunga scena con un assistente sociale, capiamo che Matej, a differenza della sua famiglia, ha solo alcuni disturbi comportamentali e dell'apprendimento.

Quando Biček ci riporta avanti nel tempo, ritroviamo Matej con una nuova fidanzata, una ragazza di soli 14 anni che vive con la propria madre, la quale acconsente che sua figlia esca con un ventiduenne. Oltre a questa nuova relazione, e a questa terza famiglia di Matej, la questione che impegna principalmente il protagonista è la sua battaglia contro Barbara per ottenere la custodia di Nia. 

Matej è un giovane uomo particolarmente carismatico, intelligente e testardo, anche se a volte emotivamente confuso, che sembra uscito per sbaglio dalla sua famiglia di origine. Forse c'è questo alla base del bisogno così forte di legarsi ad altre famiglie e, quando non gli riesce, dei suoi slanci nichilistici, come quello per cui richiede una vasectomia, quando Barbara rimane ancora incinta del suo nuovo fidanzato.

The Family è un documentario di osservazione ed è fatto unicamente di piani sequenza, il che permette a Biček e alla co-montatrice Yulia Roschina d'intervenire solo in rare occasioni, per orientare il nostro percorso emozionale e creare un'attesa che a volte può risultare eccessiva, ma che alla fine è sempre giustificata dal risultato. Questa operazione spazza via immediatamente ogni sentimentalismo e, unitamente alle misere condizioni di vita rappresentate dalle scelte estetiche e alle complicazioni burocratiche del sistema assistenziale e sanitario riportate sul piano narrativo, inevitabilmente richiama la potenza dei maggiori film della New Wave rumena, come 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni [+leggi anche:
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. The Family è un film difficile da guardare, che lascia allo spettatore molto su cui riflettere e molte emozioni da identificare, in un'esperienza densa e a tratti estenuante, ma alla fine molto gratificante.

Il filmè stato coprodotto dalla slovena Cvinger Film e dalla sua succursale austriaca, la Zwinger Film, con la partecipazione della TV di stato slovena, RTV Slovenija.

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(Tradotto dall'inglese)

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