email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

TORONTO 2017 Discovery

The Swan: una fiaba di formazione con un tocco di realismo magico

di 

- TORONTO 2017: Adattando l’acclamato romanzo omonimo, l’esordiente Ása Helga Hjörleifsdóttir crea una storia delicata di maturità e introspezione ambientata nella natura selvaggia dell’Islanda

The Swan: una fiaba di formazione con un tocco di realismo magico
Gríma Valsdóttir in The Swan

Avendo speso la maggior parte del suo tempo lontana dalla nativa Islanda, la regista-sceneggiatrice-montatrice Ása Helga Hjörleifsdóttir ha viaggiato sia per motivi di studio che cinematografici. Il suo film di diploma alla Columbia Love Story (2012) è stato proiettato in diversi festival internazionali, tra cui Clermont-Ferrand, e anche il suo corto You & Me (2015) è stato ben accolto. The Swan [+leggi anche:
trailer
intervista: Ása Helga Hjörleifsdóttir
intervista: Thorvaldur Kristjánsson
scheda film
]
è il lungometraggio d’esordio di Hjörleifsdóttir e ha avuto la sua prima mondiale nella sezione Discovery del 42° Festival internazionale del film di Toronto.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Dopo essere stata sorpresa a rubare, la novenne Sól (Gríma Valsdóttir) viene mandata a trascorrere l’estate presso la fattoria di un parente lontano, “per lavorare e maturare”. Turbata dalla proprie emozioni e impegnata nell’esplorazione di sé, Sól si ritroverà emotivamente perplessa da Jón (Thor Kristjansson), un misterioso e bracciante e scrittore molto più grande di lei, che lavora anche lui lì per l’estate. Le cose si complicheranno dopo l’arrivo della figlia del contadino (Ingvar E Sigurðsson), Ásta (Þuríður Blær Jóhannsdóttir), che studia all’estero. Ora Sól deve affrontare tutto insieme e all’improvviso si sente più matura che mai.

Il film è un adattamento dell’acclamato romanzo islandese The Swan di Guðbergur Bergsson, e Hjörleifsdóttir ha seguito da vicino i personaggi del libro mentre scriveva la sceneggiatura. L'idea alla base della storia è una pratica islandese tradizionale del passato – vale a dire, “condannare” un bambino a lavorare in una fattoria, considerata una forma di prova e un test di indipendenza. In questa storia di formazione, Sól, grazie alla performance sorprendentemente convincente di Valsdóttir, rappresenta un'anima giovane e libera che viene allontanata dal suo ambiente naturale balneare nella fase più critica della sua adolescenza, in un momento in cui dovrebbe innanzitutto esplorare se stessa. Ora è intrappolata in un paesaggio immenso, selvaggio e ostile che la fa sentire più isolata che mai, soprattutto quando è costretta a esprimersi con i suoi parenti. La sua vulnerabile e fragile bellezza finirà per entrare in forte contrasto con l'ambiente duro e le leggi della natura. Mentre sopporta questo processo difficile, si renderà conto che l'età adulta non è semplice, e deve raggiungerla nel modo più brusco, nell’arco di una sola estate.

Attingendo a elementi di realismo magico, che sono anche presenti nel libro, Hjörleifsdóttir segue la maturazione della sua eroina. Osserva tutti i suoi passi da vicino, e la sua cinepresa cerca di capire quello che Sól pensa prima di agire, senza scomodare i suoi sentimenti più intimi. Lo spostamento costante fra i suoi stati d'animo e l'insolita e luminosa estate nordica accrescono la fragilità della storia e producono la sensazione di una realtà onirica che quasi domina l'atmosfera. Come ha affermato la regista, il libro potrebbe essere la versione islandese di Alice nel paese delle meraviglie. Ma The Swan, attraverso la sua sensibile essenza poetica, cerca di esplorare come l’intimorito Brutto anatroccolo si trasformerà in un bel cigno libero. Tuttavia, queste fasi non necessariamente si escludono fra loro, perché abbiamo bisogno di entrambe durante il nostro percorso verso la maturità.

The Swan è una coproduzione islandese-tedesco-estone di Birgitta Björnsdóttir e Hlín Jóhannesdóttir (Vintage Pictures) con Verena Gräfe-Höft (Junafilm) e Anneli Ahven (Kopli Kinokompanii). Il film è supportato dall’Icelandic Film Centre, e la compagnia tedesca m-appeal gestisce le vendite internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese da Giulia Gugliotta)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy