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LOCARNO 2017 Concorso

Madame Hyde, la freddezza glaciale di una donna che brucia

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- LOCARNO 2017: Il ultimo lungometraggio del regista francese Serge Bozon, presentato in Concorso internazionale, mette in scena un’incredibile Isabelle Huppert

Madame Hyde, la freddezza glaciale di una donna che brucia
Isabelle Huppert (sinistra) in Madame Hyde

Il regista francese Serge Bozon conosce bene il Festival del Film Locarno dove ha presentato uno dei suoi primi film, il sorprendente Mods (2002). Ritorna quest’anno con il suo ultimo lungometraggio Madame Hyde [+leggi anche:
trailer
intervista: Serge Bozon
scheda film
]
, un ritratto a tratti surreale di un’insegnante che crede ancora nella forza dell’educazione, malgrado tutto.

La signora Géquil (un’incredibile Isabelle Huppert, elegante, intensa e meravigliosamente ambigua, e un nome che è tutto un programma) è un’insegnante eccentrica e riservata, sull’orlo del collasso nervoso. I colleghi e gli studenti non la rispettano, al contrario la sua presenza in classe ma anche nel liceo stesso non è che accessoria. Durante un violento temporale Madame Géquil viene colpita da un fulmine e perde i sensi. Al suo risveglio qualcosa in lei è cambiato, ma cosa? Il suo lato scuro (Madame Hyde) si è forse improvvisamente svegliato? Riuscirà a domare questa sua nuova e sorprendente energia? Bozon si appoggia per il suo nuovo film sul romanzo di Robert Louis Stevenson ma questa volta è una donna a incarnare il bene e il male, la sottomissione e l’affermazione di sé. Madame Hyde è un personaggio femminile che va oltre i cliché dell’insegnante introversa e sottomessa tutta fragilità e insicurezze. Certo, Madame Géquil non sembra, soprattutto all’inizio del film, un’eroina pronta a divorare il mondo ma è proprio questa sua apparente sottomissione agli eventi (e agli allievi, tranne nel caso di Malik, interpretato a meraviglia dal giovane Adda Senani) a rendere la sua trasformazione finale grandiosa. La sua non è una rivincita personale sanguinolenta come quella delle eroine di Tarantino ma piuttosto una presa di coscienza delle risorse che ancora la animano.

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Entrare nell’universo di Bozon implica un “lâcher prise” rispetto alla realtà che ci circonda, un’accettazione dell’assurdo e dell’inverosimile avvolti da un manto al contempo elegante e retrò. Insomma, inutile cercare di “capire” Bozon, quello che conta è lasciarsi andare, assaporandone la ricercatezza estetica e la galleria di personaggi: eleganti, irriverenti, meravigliosamente assurdi. Madame Hyde, interpretata con classe da una lunare e incandescente (da tutti i punti di vista) Isabelle Huppert e il preside della scuola, ruolo affidato ad un sempre sorprendente Romain Duris sono due esempi perfetti dei personaggi che popolano l’universo di Bozon: ricchi di ambiguità e contraddizioni, fondamentalmente buoni ma che nascondono anche una parte d’ombra, spesso inquietante. Bozon non ha voluto fare un film sull’educazione ma piuttosto sul rapporto spesso contradditorio, di amore e odio che lega professori e allievi. Come alimentare la fiamma della conoscenza? Come avvicinare gli allievi al sapere? La società nella quale vivono i giovani del liceo tecnico nel quale insegna Madame Hyde non è certo rosea: i palazzoni di periferia divorano il decoro, come dei mostri di cemento pronti a sferrare l’attacco, rimando ad un destino che sembra già tristemente tracciato. In opposizione a tutto ciò la vita dell’eccentrica professoressa sembra immutata, sorta di oasi di pace (finta o reale?) nel caos ambiente. I personaggi di Bozon sembrano portare una maschera, come se le loro emozioni non potessero uscire allo scoperto. Quest’apparente distacco rispetto al mondo che li circonda li rende incredibilmente intriganti e misteriosi, come dei pupazzi disarticolati con i quali il regista si diverte a suo piacimento. Stupende da questo punto di vista le scene dove la musica si impossessa dei loro corpi: l’hip hop versione Bozon, sorta di miscela improbabile tra NTM e minimalismo new wave. Madame Hyde ci trasporta lontano, in un mondo dove la calma si trasforma in miracolosa tempesta.

Madame Hyde è prodotto da Les Films Pelléas in coproduzione con Frakas Productions e distribuito all’internazionale da MK2 Films.

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