email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

KARLOVY VARY 2017 East of the West

The End of the Chain: è tutto collegato

di 

- KARLOVY VARY 2017: Il primo film del regista estone ha molto di Aki Kaurismäki e Roy Andersson e verrà presentato in anteprima nel concorso East of the West

The End of the Chain: è tutto collegato

Nei pressi delle stazioni, i fast-food accolgono spesso anime perse e sogni infranti (oltre a qualche ubriacone occasionale). Presentato al concorso East of the West del Festival di Karlovy Vary (l’anno scorso aveva partecipato al Works in Progress), il film del regista estone Priit Pääsuk, The End of the Chain [+leggi anche:
trailer
intervista: Priit Pääsuke
scheda film
]
, racconta l’ultimo giorno di uno di questi negozi, in cui trova rifugio un disparato gruppo di persone, ognuno col suo carico di problemi esistenziali. Al centro di tutto c’è una paziente cameriera (Maiken Schmidt, che dà un’ottima interpretazione all’esasperazione e alla frustrazione del suo personaggio), che riflette la delusione e la noia nei confronti della vita moderna che le passa davanti.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Il primo film di Pääsuke ha molto di Aki Kaurismäki e Roy Andersson nel senso che tratta questioni importanti come la creatività, il posto che ognuno occupa nel mondo, la fedeltà e altre questioni esistenziali, ma lo fa con un tono assurdo e ironico. Dal marito succube che tradisce la moglie e le chiede consigli sulla sua relazione extraconiugale, al tormentato poeta che come pubblico ha solo un gruppo di bambini annoiati, i personaggi sono tutti un po’ ridicoli ma una certa dose di presunzione impedisce loro di rendersene completamente conto. Ambientato principalmente  in un’unica location, il film che è tratto da uno spettacolo teatrale e risente a volte della sua provenienza. Ma la direttrice della fotografia Meelis Veeremets riesce a conferire una tale fluidità che riporta tutto in una cornice cinematografica, mentre resta un certo iperrealismo (in cui di nuovo si percepisce Andersson e gli altri) che rende più evidente lo spirito assurdo del film.

L’esordio di Pääsuke. The End of the Chain, è un film intelligente e deciso, ben interpretato e spesso molto divertente. Il film incontrerà probabilmente l’apprezzamento del pubblico dei festival, prima della sua uscita nazionale, nell’ottobre 2017.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy