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TRIBECA 2017

Nadie nos mira: l’imprevedibilità della vita

di 

- L’argentina Julia Solomonoff ci conduce negli Stati Uniti sulle tracce di un migrante latinoamericano, per riflettere su coraggio, adattamento, identità, luoghi e illusioni

Nadie nos mira: l’imprevedibilità della vita
Guillermo Pfening in Nadie nos mira

Lo scorso fine settimana, il Tribeca Film Festival ha ospitato la première internazionale di Nadie nos mira [+leggi anche:
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, terzo film diretto da Julia Solomonoff dopo i superbi Hermanas e El último verano de la Boyita [+leggi anche:
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. La pellicola è una coproduzione che vede impegnati Stati Uniti, Francia e Spagna, e ha ricevuto il sostegno di Isabel Coixet della casa di produzione Miss Wasabi Films, grazie alla quale molte altre registe emergenti di talento hanno finanziato le proprie opere (tra queste ricordiamo Las distancias [+leggi anche:
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intervista: Elena Trapé
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di Elena Trapé).

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Girato in inglese e spagnolo, Nadie nos mira ci trasporta in un viaggio affascinante, necessario e contemplativo e ci proietta nella mente di un latinoamericano trasferitosi a New York. Il trentenne Nico (ritratto con sensibilità dall’attore originario di Cordoba Guillermo Pfening) lascia l’Argentina e con essa una vita sentimentale piuttosto complicata, ma anche una carriera ben avviata come attore di una popolare serie tv, che gli ha portato successo e stabilità. Nella Grande mela, tuttavia, nessuno lo riconosce, a parte una bizzarra madre latina che osserva il suo bambino giocare a calcio al parco: per poter arrivare a fine mese, infatti, Nico si è fatto assumere come babysitter da un’amica benestante. 

La premessa è simile a quella di La vida inesperada [+leggi anche:
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intervista: Jorge Torregrossa
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, il film di Jorge Torregrossa del 2013 prodottoda Beatriz Bodegas di La Canica Films (società cui si deveLa vendetta di un uomo tranquillo [+leggi anche:
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intervista: Raúl Arévalo
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) e con protagonisti Javier Cámara e Raúl Arévalo: un attore è costretto ad accettare qualsiasi impiego per inseguire il suo sogno di rivalsa sulle spietate dinamiche sociali della città e, finalmente, diventare un vero newyorkese. Tuttavia, in questo caso il personaggio principale riceve le visite di amici, non di parenti, e la vena comica è appena accennata.

Nico presto scopre che, quando si tratta di lavorare come attore latino negli Stati Uniti, la sua capigliatura bionda non è vista di buon occhio: lo stereotipo del bel moro dall’accento esotico ha la meglio in tutti i provini cui si presenta. L’idea di essere guardati, cui allude il titolo dell’opera, percorre come una corrente sotterranea questo magnifico film: se nessuno ci vede rubare, forse allora non siamo veri ladri, e se nessuno ci riconosce, forse allora non siamo nessuno, sebbene è dall’anonimato che nasce la libertà…ma anche la solitudine. Se, infine, nessuno ci guarda, forse possiamo intraprendere una relazione sessuale clandestina, per poi ritrovarci pieni di vergogna in un angolo freddo, sordido e buio, lontanissimi dall’ideale amoroso che desideriamo e che meriteremmo.

Dietro la sua apparente semplicità, Nadie nos mira si presta alle più molteplici riflessioni, inclusa quella sulle forme di illusione che nascondiamo a noi stessi quando ci manca il coraggio di affrontare un conflitto. Solomonoff ci mette davanti alle fantasie che costruiamo per avvicinare quanto più possibile la realtà ai nostri sogni e mostra come, anche in una società in teoria aperta e accogliente come quella americana, questi sogni difficilmente si tramutano in solida realtà, restando un concetto astratto del quale, giorno dopo giorno, si dubita sempre più.

Nadie nos mira, girato tra New York e Buenos Aires, si basa su una sceneggiatura scritta dalla stessa Solomonoff con l’aiuto di Christina Lazaridi. Il film è prodotto da Cepa Audiovisual (Argentina), MadLove Film Factory (Colombia), Taiga Filmes e Video (Brasile), Aleph Motion Pictures (Stati Uniti), La Panda Productions (Stati Uniti) e da Travesía Producciones (Argentina). Coproduttori sono Miss Wasabi (Spagna), Perdomo Productions (Repubblica Domenicana), Shortcuts International (Libano) e Epicentre Films (Francia). Il progetto ha beneficiato del finanziamento del programma Ibermedia e dei fondi messi a disposizione da INCAA (Argentina), ANCINE (Brasile) e Proimágenes-FDC (Colombia). La vendita internazionale è gestita dalla FiGA Films, con sede a Miami.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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