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VISIONS DU RÉEL 2016

Mariupolis: la guerra, un piccolo inconveniente

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- Dopo la presentazione a Berlino, il documentario di Mantas Kvedaravicius si sta facendo conoscere nel circuito dei festival; attualmente in programma a Visions du Réel

Mariupolis: la guerra, un piccolo inconveniente

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(il titolo allude al nome greco della città), proiettato in questi giorni al Festival Visions du Réel di Nyon, in cui alcuni conducenti di tram parlano dell’orario di lavoro che avranno il giorno seguente. "Non preoccupatevi; ci sarà un secondo turno", dicono. "Hanno promesso di non bombardare". Per i cittadini di Mariupol, il potere distruttivo di una bomba risiede nella sua capacità di condizionare gli orari, più che di ridurre un edificio in macerie.

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La città ucraina di Mariupol si situa a qualche chilometro dal territorio conteso di Donetsk, e la minaccia costante del conflitto tra separatisti filo-russi e nazionalisti ucraini pende sulla città. Ma in questo documentario, il regista lituano Mantas Kvedaravicius (il cui film Barzakh ha avuto un discreto successo nel circuito dei festival) non ci incentra sulle persone disposte a "combattere la buona battaglia". Il cineasta filma invece quegli abitanti della città per i quali la vita va avanti. La gente si prepara a un concerto, va a lavoro. Una persona viene giudicata per aver pescato con una rete illegale. La patina della realtà rimane fulgente, anche nelle circostanze meno lusinghiere.

Kvedaravicius mostra persone che, accada quel che accada, in parte negano e in parte affermano il loro stoicismo. Questa contraddizione tra eventi che cambiano la vita e il lato anodino dell’esistenza porta un tocco di umanità che contrasta nettamente con il modo in cui sono presentati questi conflitti nei media. Questo non significa che Kvedaravicius ignori completamente il fronte e il lato politico della situazione: ci sono scene in cui vediamo le tese celebrazioni del Giorno della Vittoria, con gente che discute animatamente di politica mentre le truppe si preparano per la battaglia. Ma anche lì, i soldati mangiano e utilizzano frigoriferi per ergere barricate. Anche sul fronte bellico, risplende la quotidianità.

Sobria ed evocativa, la pellicola sarà senza dubbio un gran successo nel circuito dei festival, grazie a una tematica molto utile e all’abile trattamento di Kvedaravicius.

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(Tradotto dall'inglese)

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