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LONDRA 2015

The Program: un biopic efficace, ma non brillante

di 

- Stephen Frears propone un ritratto dell’ascesa e la caduta di Lance Armstrong che fila come il vento

The Program: un biopic efficace, ma non brillante
Ben Foster in The Program

Il titolo dell’ultimo lavoro di Stephen FrearsThe Program [+leggi anche:
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intervista: Stephen Frears
scheda film
]
si riferisce al sistema di dopaggio sviluppato dal Dr. Michele Ferrari (Guillaume Canet) grazie al quale Lance Armstrong (Ben Foster) vinse il Tour de France sette volte. Basato sul libro Sette peccati capitali: la mia ricerca su Lance Armstrong del giornalista del Sunday Times David Walsh, il film è stato proiettato al Debate Gala (gala-dibattito) del 59º Festival del Cinema di Londra (7-18 ottobre), dopo la sua anteprima a Toronto. Ma dato il suo approccio semplicistico, non provoca alcun dibattito. La storia dell’ascesa e la caduta di Armstrong è ben nota, e Frears e lo sceneggiatore John Hodge (Trainspotting) non offrono una visione nuova. Quello che offrono è sicuramente un biopic solido ed efficace che fila come il vento e va a integrarsi, in quanto dramma di finzione, ai documentari The Armstrong Lie e Stop at Nothing: The Lance Armstrong Story.

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All’inizio vediamo Armstrong come un giovane inesperto che gareggia per la prima volta nel circuito europeo di ciclismo dopo aver vinto diverse gare negli Stati Uniti. E’ lì che incontra Walsh (Chris O'Dowd). Armstrong vuole vincere a tutti i costi, ma non ha la condizione fisica necessaria per essere un grande ciclista: deve accontentarsi di essere semplicemente bravo. In quel momento appare il Dr. Ferrari con il suo programma. Per lui il programma, progettato per aumentare la capacità atletiche del corpo umano ai massimi ivelli, è scienza pura. Quando in una conferenza medica un partecipante solleva la questione etica, il dottore non capisce perché. Così come lo interpreta Canet, il personaggio del Dr. Ferrari è molto soddisfacente.

Colui che viene scoperto per primo, finendo per aprire un vaso di Pandora, è il ciclista Floyd Landis (Jesse Plemons), compagno di squadra di Armstrong. Al contrario della caratterizzazione impenetrabile di Armstrong — di cui vediamo solo il personaggio pubblico e alcune ricostruzioni del dopaggio cui sottopone clinicamente se stesso e la sua squadra — Landis e Ferrari sono ben delineati, e sono loro a dare al film un po’ di profondità; l’interpretazione di Plemons è sicuramente la migliore del film. Lee Pace compare nei panni di Bill Stapleton, il viscido manager di Armstrong, offrendo la stessa presenza loquace e finemente abbigliata che ha fatto sua nella serie Halt and Catch Fire.

Il film diventa interessante ogni volta che Frears decide di portare il pubblico in strada con i ciclisti sui tornanti alpini del Tour. Queste sequenze, che combinano documentario e immagini girate, offrono quei momenti di adrenalina necessari affinché il film scorra veloce, sebbene non spicchi mai il volo.

The Program è prodotto da Anton Capital Entertainment, StudioCanal (Regno Unito) e Working Title Films. StudioCanal lancerà il film nel Regno Unito e in Irlanda il 16 ottobre.

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(Tradotto dall'inglese)

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