Brother Dejan: Umano… troppo umano
- LOCARNO 2015: Il lungometraggio di Bakur Bakuradze, in concorso a Locarno, vuole essere un’”altro” sguardo su un criminale della guerra nei Balcani
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scheda film], lungometraggio in concorso al 68° Festival del Film di Locarno, vuole essere un’”altro” sguardo su un criminale della guerra nei Balcani. Dejan Stanic, un ex generale serbo, vive in latitanza da anni per scappare ad un mandato d’arresto del Tribunale penale internazionale, il film di Bakur Bakuradze racconta gli ultimi mesi di fuga che precedono l’arresto.
Come spiega il regista in conferenza stampa: “desideravo trattare il tema del destino, i riflessi di vita di una personalità pubblica, come è stato l’ex-generale, che si trova a muovere gli ultimi passi sul grande palcoscenico del mondo”.
Il personaggio di Dejan Stanic (Marko Nikolic) si ritrova confinato nella casa di Slavko, un anziano che vive in modo spartano in un isolato villaggio di montagna, le sue apatiche giornate vengono saltuariamente interrotte da spostamenti necessari per evitare la sua cattura e per incontrare sodali dai tempi della guerra.
Nella pellicola non c’è alcun riferimento esplicito ai crimini di cui il protagonista si è macchiato, e di cui Bakuradze, per ragioni artistiche, non desidera fare menzione: “non ho voluto inserire elementi nel film che potessero insinuare un giudizio sulla persona e sul suo passato, il mio obiettivo era di mostrare l’uomo e il modo in cui affronta il proprio destino”.
La pellicola scorre lenta e apatica fino alla scontata cattura. Lasciano perplessi, nelle scene finali, i rimandi alla pace interiore raggiunta dell’ex-generale, frutto, secondo il regista, del superamento di un senso di colpa logorante… purtroppo nel film questa macerazione interiore proprio non traspare.
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