Addio a Francesco Rosi, maestro dell'impegno civile
- Oggi a Roma i funerali del regista scomparso sabato a 92 anni. "E' stato uno dei più grandi registi al mondo, non solo italiano", lo ricorda Paolo Sorrentino
Saranno celebrati stamattina alla Casa del Cinema di Roma con una cerimonia civile i funerali del maestro Francesco Rosi, morto sabato nella capitale a 92 anni. Alle 12,00 sarà ricordato dai suoi amici più cari.
Il regista napoletano era considerato uno dei grandi maestri del cinema di denuncia e di impegno civile. Per il premio Oscar Paolo Sorrentino, Rosi ''è stato uno dei più grandi registi del mondo, non solo italiani", solo per citare uno dei tanti commenti che si sono succeduti dopo la sua scomparsa. "Esistono degli autori, e sono pochissimi, che sono portatori di mondi, che sanno costruirli attraverso l'invenzione di metodi e di stili. Lui era uno di questi. E' stato un grande innovatore, un esempio per tutti coloro che hanno voluto frequentare un certo tipo di cinema che non ha solo a che fare con la politica ma che è anche di grande esplorazione umana".
Leone d'oro alla carriera nel 2012, già Leone d'oro nel 1963 con Le mani sulla città, Rosi aveva ricevuto la Palma a Cannes per Il caso Mattei. Esordì nella regia nel 1958 con La sfida. Il suo primo film politico è Salvatore Guliano (Orso d'Argento a Berlino nel 1961), e tra i suoi film più conosciuti citiamo Cadaveri eccellenti, Uomini contro, Cristo si è fermato a Eboli, Tre fratelli, Carmen. Le ultime pellicole girate da Rosi sono Cronaca di una morte annunciata, dal romanzo di Gabriel Garcia Marquez, Dimenticare Palermo e La tregua, tratto dal libro di Primo Levi.
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