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BERLINALE 2014 Forum

Berlinale: The Kidnapping of Michel Houellebecq, una delizia d’essai

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- Il romanziere francese interpreta (un versione di) se stesso nel divertente e fresco The Kidnapping of Michel Houellebecq di Guillame Nicloux, proposto in prima mondiale al Forum della Berlinale

Berlinale: The Kidnapping of Michel Houellebecq, una delizia d’essai

Peculiare e ironicamente serio, The Kidnapping of Michel Houellebecq [+leggi anche:
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scheda film
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 è un film fresco e assai gradito nel circuito festivaliero. Il più famoso romanziere francese interpreta se stesso, o una sua versione, in un film del versatile scrittore e regista Guillame Nicloux, autore del blockbuster Le Poulpe (1998), e di sei successivi lungometraggi — di recente The Nun [+leggi anche:
recensione
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intervista: Guillaume Nicloux
scheda film
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, adattamento del classico di Diderot.

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"Basato" sull’incidente del settembre 2011, quando Houellebecq sparì letteralmente dal tour promozionale del libro La carta e il territorio senza che mai sia stata data una spiegazione dell’accaduto, il film si apre sullo scrittore che parla di decorazioni d’interno della sua cucina con un amico architetto, e poi di musica con un amico pianista e poco altro prima di essere rapito da tre uomini: l’ex guardia del corpo Luc (Luc Schwarz), il body builder Maxime (Maxime Lefrançois) e il lottatore Mathieu (la star dell’MMA Mathieu Nicourt), in modo originale e assai divertente. Gli uomini non gli dicono a chi hanno chiesto il riscatto, né chi ha ordinato l’operazione, ma lo trattano anzi in maniera sin troppo gentile.

Lo portano così alla casa dei genitori di Mathieu in un villaggio a un’ora di macchina da Parigi: l’anziana coppia è lì e sembra contenta di avere un famoso scrittore come ospite. Houellebecq stesso sembra felice e a suo agio, e preoccupato solo di sigarette e alcol. Le manette sono un problema minimo rispetto al non avere un accendino sempre a portata di mano.

Mentre aspettano il riscatto, i tre uomini, i genitori di Mathieu e l’autore passano il tempo tra alcolici e cibo, parlando di letteratura, body-building e arti marziali varie, e la vittima del rapimento riceve anche un regalo: una prostituta locale. Questa parte del film è anche la migliore, e Houellebecq ha l’opportunità di esprimere le posizioni politiche senza compromessi per le quali è noto nella vita reale, e che gli hanno dato fama di misantropo.

Nel film, l’autore sembra molto a suo agio con se stesso, o in qualunque versione di sé, assai più dei suoi rapitori. La tensione fra i personaggi è però rara e l’atmosfera nel nascondiglio è piuttosto amichevole. La regia di Nicloux è rilassata e senza pretese, ma sempre allineata coi doveri di un bravo artigiano. Romanziere anch’egli, Nicloux ha dato a Houellebecq il ruolo di protagonista del film in un senso più ampio di quello letterale — chiaramente è la decisione giusta.

The Kidnapping of Michel Houellebecq è una vera specialità per cinefili e intellettuali, e potrebbe ottenere un buon successo nel mercato d’essai oltre ad essere un titolo imperdibile per festival. Prodotto dalla parigina Les Films du Worso, è venduto all’estero da Le Pacte

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(Tradotto dall'inglese)

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