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BERLINALE 2014 Concorso

Berlinale: La Voie de l'ennemi, un conflitto inevitabile

di 

- Rachid Bouchareb mostra un Forest Whitaker magistrale nei panni di un uomo di buona volontà che lotta disperatamente contro il giudizio sociale, il richiamo del crimine, i suoi demoni interiori…

Berlinale: La Voie de l'ennemi, un conflitto inevitabile

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Rachid Bouchareb torna con un'avventura molto americana ambientata nei paesaggi immensi e desertici del Nuovo Messico: La Voie de l'ennemi [+leggi anche:
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. Per questo nuovo progetto ha ritrovato l'attrice inglese Brenda Blethyn, che esprime con delicatezza la compassione contenuta che impone il suo ruolo di agente di sorveglianza incaricato di vigilare una specie di mostro gentile di nome William Garnett (Forest Whitaker) in libertà condizionata. Quest'ultimo ha scontato 18 anni di prigione per l'omicidio di un poliziotto locale e spera che la sua nuova fede musulmana lo aiuti non solo a lavare il sangue dalle sue mani ma soprattutto a resistere agli scatti di rabbia incontenibile che sente ancora covare dentro di sé.

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La radice euro-maghrebina del film non si ferma a Blethyn, alla conversione del personaggio principale e ai coproduttori riuniti intorno all'ambizioso progetto: La Voie de l'ennemi è un adattamento del celebre Deux hommes dans la ville del francese José Giovanni (1973), o meglio una trasposizione, giacché il poliziotto cattivo che aspetta al varco l'ex detenuto in attesa della sua ricaduta è qui lo sceriffo locale (incarnato da Harvey Keitel) e i vecchi compagni delinquenti che cercano di coinvolgerlo nuovamente nella loro rete criminale sono trafficanti messicani che sfruttano la disperazione della gente del loro paese, pronta a tutto per oltrepassare la frontiera.

Anche il proposito è cambiato. Mentre il film di Giovanni era una critica al sistema giudiziario e la questione era vedere se Alain Delon vi sarebbe rimasto schiacciato o no, la situazione di Garnett è più complessa (a questo fa riferimento il titolo francese del film che evoca un "nemico" indefinito, mentre il titolo internazionale è una traduzione letterale di Deux hommes dans la ville, un titolo che in effetti gli dà una connotazione diversa in questo scenario da Far West): le strade possibili che gli si presentano sono più varie. Sono anche tutte ugualmente impraticabili: tra le istruzioni del suo agente di sorveglianza, lo sceriffo che lo perseguita, i banditi che lo ossessionano e la storia d'amore che vorrebbe vivere, Garnett è accerchiato (perché è un mondo piccolo e soffocante quello che evolve in questi vasti paesaggi, dove si può guardare da lontano senza essere visti). Non si può muovere in nessuna direzione, così che la sua scelta è riportata alla dimensione personale e l'intreccio a un'evoluzione psicologica. E' solo in se stesso che deve trovare la via.

Bouchareb ha precisato alla stampa riunita a Berlino che la sceneggiatura di José Giovanni era stata per lo più un punto di partenza. In effetti, il suo film descrive innanzitutto un tormento interiore, reso in modo magnifico dalla performance di Whitaker. Racconta una sfida all'ultimo sangue tra la volontà di cambiare che rappresenta la conversione religiosa del personaggio, da una parte, e il demone terribile che è la profonda violenza che ancora lo abita, dall'altra. Racconta, dalla prima all'ultima scena, una lotta persa in partenza, perché è questo nemico interiore il motore di tutte le azioni.

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(Tradotto dal francese)

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