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FILM / RECENSIONI

Foxfire: Confessions of a Girl Gang

di 

- Una nuova esperienza cinematografica per il raffinato regista francese vincitore a Cannes nel 2008 che qui adatta un romanzo di Joyce Carol Oates ambientato negli anni '50.

Dopo la vittoria della Palma d'Oro con il suo capolavoro La classe [+leggi anche:
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, che raccontava il microcosmo di una scuola francese, Laurent Cantet torna con la sua macchina da presa a parlare di giovani ribelli nel suo nuovo film, Foxfire: Confessions of a Girl Gang [+leggi anche:
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Girato in Ontario, in Canada, dove ricrea l’americana Smalltown (nel New York) degli anni ’50 del romanzo, il film è tratto da Joyce Carol Oates ed è il secondo progetto anglofono di Cantet dopo Verso Sud [+leggi anche:
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(mix di francese e inglese).

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Come per La Classe, Cantet ha deciso di tornare a lavorare con dei giovani senza esperienza di recitazione, cosa aggiungeva veracità allo sguardo contemporaneo alla Francia e al sistema educativo del trionfatore di Cannes ma che qui funziona meno, dato che le ragazze di oggi non sono quelle degli anni ’50, soprattutto se gli anni ’50 sono nell’edizione nostalgica di un adattamento letterario — alcuni personaggi secondari sono addirittura troppo moderni.

La giovane Raven Adamson, che interpretata la carismatica e ribelle leader della gang, Legs, è sicuramente una scoperta. Nei diversi tipi di guai in cui si mette, sembra sempre guidata da una combinazione di istinto e una visione di quello che Foxfire (nome della gang segreta) dovrebbe e potrebbe essere.

Lungo circa 143 minuti, il film beneficia però dell’impeccabile production design di Franckie Diago (già con Cantet in Verso Sud) e la fluidità dell’abituale direttore della fotografia del regista, Pierre Milon.

Foxfire è stato prodotto e sarà distribuito da Haut et Court in Francia, e co-prodotto dalla canadese The Film Farm col supporto di Telefilm Canada. Memento Films cura le vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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