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ROMA 2012 Alice nella Città

Pulce non c’è, l’anormalità della burocrazia

di 

- Presentato in anteprima l’unico film italiano del concorso, esordio di Giuseppe Bonito tratto dal romanzo di Gaia Rayneri

Unico film italiano in concorso di Alice nella Città (Altra Musica di Claudio Noce è inserito gli eventi speciali), Pulce non c'è [+leggi anche:
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è stato presentato ieri in anteprima al festival.

Lungometraggio di esordio di Giuseppe Bonito — assistente, tra gli altri, di Sergio Citti e Davide Marengo, e regista della serie tv Boris —, Pulce non c’è è scritto da Monica Zapelli (I cento passi di Marco Tullio Giordana (2000), I demoni di San Pietroburgo [+leggi anche:
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di Giuliano Montaldo (2007) dal pluripremiato romanzo omonimo della giovane scrittrice torinese Gaia Rayneri (che ha anche collaborato alla sceneggiatura).

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La storia è ambientata a Torino, e vista attraverso lo sguardo candido e svagato di Giovanna, 13enne sorella maggiore di Margherita, detta Pulce, che ha nove anni, ed è autistica. Pulce beve solo il tamarindo, ama i peluche a forma di panda e il pecorino, e tra allegria e le crisi notturne, vive l’esistenza serena di una famiglia normale.
Un giorno, all’uscita di scuola, la madre, che è andata a prenderla come ogni giorno, scopre che la bambina non c’è, e che per ragioni sconosciute è stata prelevata e portata in una struttura protetta.
Più tardi, i genitori sapranno che un pesante sospetto grava sul padre: l’uomo è accusato di abusi sulla bambina, che le insegnanti hanno creduto di rinvenire attraverso il metodo della ‘comunicazione facilitata’ (che prevede l’interazione attraverso domande e risposte date con l’ausilio di un computer). Il metodo non è però verificato, e la formazione delle insegnanti non è stata completata a causa della mancanza di fondi: alla famiglia però non resta che affrontare un lungo iter giudiziario per uscire dall’incubo.

Bonito mette in scena le difficoltà di una famiglia ‘normale’ davanti all’anormalità della burocrazia, sottolineandone le assurdità quasi kafkiane (per ribadire il concetto, Giovanna, a scuola, improvvisa anche un tema ad argomento Kafka) ma sviluppandole poi con una superficialità che semplifica le situazioni e banalizza le reazioni dei protagonisti.

Il cast affianca nomi noti dello spettacolo (Pippo Delbono e Piera degli Esposti, ma anche Marina Massironi) ad esordienti (le due bambine protagoniste Francesca Di Benedetto e Ludovica Falda), ma l’effetto dell’insieme è sbilanciato dalla differenza delle performance, istrioniche e drammatiche da un lato, minimali dall’altro.
Il film è prodotto dalla romana Overlook Production col sostegno di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, FIP - Film Investimenti Piemonte, Film Commission Torino Piemonte, Comune di Torino, Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e DAMS – Discipline Arti Musica e Spettacolo, e viene venduto da Adriana Chiesa Enterprises.

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