email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

SAN SEBASTIAN 2012

El muerto y ser feliz: un road movie ironico e audace

di 

- Rebollo sorprende e divide spettatori e critica con il suo ritorno in concorso per la Concha d'oro tre anni dopo il premio del miglior regista per La mujer sin piano

La carriera cinematografica del regista spagnolo Javier Rebollo è esplosa grazie al sostegno del Festival di San Sebastian. Tre anni dopo il premio del miglior regista per La mujer sin piano, Rebollo torna in concorso con El muerto y ser feliz [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, un anti-road movie su un sicario sul punto di morire, in cui l'ironia e l'utilizzo audace di alcuni espedienti formali hanno sorpreso e diviso ancora una volta spettatori e critica.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Il film è stato girato in un'area di oltre duemila chilometri nell'Argentina più sconosciuta e desolata, e centra la sua storia su Santos, uno spagnolo che ha vissuto quasi tutta la sua vita da sicario. Un giorno, capisce di essere prossimo alla morte e decide di intraprendere un ultimo viaggio al Nord per un ultimo incarico. Nel suo vagabondare ironico e tranquillo, incontra una compagna di viaggio che lo trascina in un viaggio inverso: sfuggire alla morte attraverso strade secondarie, ristoranti senza clienti e molte dosi di morfina.

La pellicola sorprende, o dà noia, sin dal primo momento per l'uso della voce fuori campo di due narratori onniscienti, quella dello stesso Javier Rebollo e quella di Lola Mayo, co-sceneggiatore del film insieme a Salvador Roselli, fedele collaboratore di Lisandro Alonso e Carlos Sorín. L'uso di questo espediente anticipa la scena successiva, producendo un'alterazione temporale in alcune scene dove convergono passato, presente e futuro. Il film è pieno di inganni per lo spettatore perché non sempre quello che la voce off narra corrisponde a ciò che effettivamente si vede sullo schermo, in un continuo gioco di sospetti.

Un altro aspetto sorprendente sono i diversi toni interpretativi degli attori, cosa che Rebollo ha voluto rispettare giacché “ogni attore giunge alla sua verità in modi diversi: alcuni attraverso la poesia, altri con visceralità”. In questo spicca un insolito e sobrio José Sacristán in un registro che contrasta con la gran parte dei lavori della sua ampia filmografia.

El muerto y ser feliz esce in Spagna il 18 novembre ed è prodotto da Luis Miñarro attraverso la sua compagnia Eddie Saeta insieme a Lolita Films, TV3, Icónica S.A., TVE, Noodles Production, il governo regionale di Castiglia-La Mancha e l'Istituto di Credito Ufficiale.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dallo spagnolo)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy