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LOCARNO 2012

The End of Time: l'immagine del tempo

di 

Suggestivo, questo è il primo aggettivo che viene alla mente durante la proiezione di The End of Time, film svizzero/canadese in concorso al 65° Festival del Film di Locarno.

Come spiega il regista Peter Mattler, l'esplorazione cinematografica del concetto di tempo è partita più da una “strategia di ricerca” che da una sceneggiatura rigida, un'incongnita imprenditoriale questa che le coraggiose produttrici Cornelia Seitler e Ingrid Veninger definiscono un “atto di fede”.

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Ineffetti la pellicola non presenta una logica narrativa nell'esplorazione dell'idea di tempo, ma si muove ecletticamente dall'acceleratore di particelle del CERN di Ginevra alle spettacolari colate laviche delle “nuove” isole del pacifico, dalla contemplezione della volta celeste a ad un rito funebre indù.

Mattler si avvale delle immagini per rendere il tempo “materico” e palpabile sondando le possibilità delle sue manistestazioni fisiche, senza però tralasciare la classica lettura trascendentale, propria dell'approccio religioso e filosofico, rappresentata dalla centralità dell'esperianza umana che si confronta permanentemente con la trilogia formata da passato, presente e futuro.

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