08/11/2011

Da martedì 8 novembre al 13, il Festival internazionale di Braunschweig celebra la sua 25ma edizione. L'evento della Bassa Sassonia, nato nel 1987 come movimento civico per il cinema opposto alle produzioni commerciali, presenterà, "3441 film più tardi", 160 pellicole a oltre 25 000 spettatori. Le due assi sulle quali è costruito, ossia il cinema europeo (con particolare attenzione ai vicini francesi) e il legame tra cinema e musica, restano "i due pilastri sui quali il festival prevede di svilupparsi anche nei prossimi 25 anni", afferma il suo direttore Volker Kufahl.

Dopo l'apertura di stasera, che avverrà con la proiezione dell'ultimo Nanni Moretti, Habemus papam [+leggi anche:
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intervista: Nanni Moretti
intervista: Nanni Moretti
scheda film] (tra i 15 titoli del programma internazionale, che comprende Les Géants [+leggi anche:
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intervista: Bouli Lanners
scheda film], Il ragazzo con la bicicletta [+leggi anche:
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intervista: Jean-Pierre e Luc Dardenne
scheda film], King of Devil's Island [+leggi anche:
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scheda film], Ballata dell'odio e dell'amore [+leggi anche:
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intervista: Álex de la Iglesia
scheda film] e Le Moulin et la croix [+leggi anche:
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intervista: Lech Majewski
scheda film]), il pubblico potrà scoprire le dieci opere prime e seconde europee in lizza per il Premio Heinrich, una ricompensa accompagnata da 10 000 euro che saranno gli spettatori stessi ad attribuire al loro favorito.

I dieci titoli in competizione sono: il sorprendente film francese 17 filles [+leggi anche:
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scheda film] di Delphine e Muriel Coulin; il graffiante road movie nord-irlandese Behold the Lamb di John McIlduff; il thriller ospedaliero britannico Patient 17 di Tuyet Le; il film olandese Code Blue [+leggi anche:
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scheda film] di Urszula Antoniak; Combat Girls del tedesco David Wnendt; la commedia parigina sugli stereotipi su ebrei e omosessuali Let My People Go! di Mikaël Buch; My Name is Ki [+leggi anche:
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intervista: Leszek Dawid
scheda film] del polacco Leszek Dawid; l'intrigo islandese in alto mare Undercurrent di Árni Ólafur Ásgeirsson; ¿Para qué sirve un oso? [+leggi anche:
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scheda film] dello spagnolo Tom Fernández; e la coproduzione franco-ungherese-rumena Morgen [+leggi anche:
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scheda film] di Marian Crisan.

L'altro premio principale del festival, il Premio Europa degli attori europei, è stato già attribuito. Dopo Bruno Ganz, Stellan Skarsgård, Hanna Schygulla e John Hurt, sarà l'attrice francese Isabelle Huppert a ricevere il 13 novembre questo trofeo nato nel 2007. Braunschweig le dedica un programma speciale che comprende nove dei suoi film, tra cui il recente My Little Princess [+leggi anche:
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intervista: Anamaria Vartolomei
scheda film] di Eva Ionesco.

Oltre al Leo, che ricompenserà un cortometraggio dall'alto valore musicale, il festival prevede anche la consegna del Premio KINEMA da parte di una giovane giuria franco-tedesca. Il vasto programma comprende infine una sezione tedesca e una normanna, l'evento notturno "A Wall is a Screen", appuntamenti musicali di ogni genere, seminari e un dibattito sul ruolo dei festival nel futuro del cinema.

(Tradotto dal francese)