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SPAGNA

E' morto "El resistente"

di 

- Juan Antonio Bardem, scomparso a Madrid a 80 anni, era una delle voci più rappresentative del cinema spagnolo impegnato degli anni Cinquanta

E’ morto ieri notte a Madrid, all’età di 80 anni, Juan Antonio Bardem, una delle voci più rappresentative del cinema spagnolo impegnato degli anni Cinquanta. Proprio per le sue doti di rinnovatore del cinema, di realizzatore di film particolarmente attenti al contenuto sociale, politico e morale, nonché alle coraggiose critiche espresse contro il regime franchista, Bardem era conosciuto con il soprannome di ‘El resistente del cine españiol’.
Influenzato dai registi italiani del dopoguerra, in particolare da Antonioni e Fellini, Bardem girò Gli egoisti (1955) e uno dei suoi capolavori, Calle Mayor (1956), ispirato ai Vitelloni di Fellini. Osservatore attento della società spagnola reazionaria, Bardem fu anche molto severo contro Franco, pagando la sua posizione con molti progetti censurati e bloccati.
Tra le migliori cronache di costume Comicos (1954) e Alle cinque della sera (1960) sul mondo dei toreri. La sua filmografia di 24 pellicole comprende anche La vendetta (1957), L'avventuriero dei due mondi (1959), Amori di una calda estate (1965), con Melina Mercouri, L'altra casa ai margini del bosco (1972), L'isola misteriosa e il capitano Nemo (1973), con Omar Sharif.
Negli anni Settanta realizzò sul terrorismo falangista il film-documento I sette giorni di gennaio. E nell’87 per la tv spagnola lo sceneggiato Lorca, morte di un poeta, poi trasmesso da 20 Paesi. Nel 1993 ha diretto per la tv americana il film-documentario Il giovane Picasso.
Juan Antonio Bardem è stato anche sceneggiatore di molti suoi film e scrittore di testi per altri registi, sia spagnoli che europei. Agli inizi della carriera fece anche l'attore: il suo ruolo più importante nel Grande seduttore (1956) di John Berry, accanto a due mostri sacri del cinema spagnolo, Fernandel e Fernando Rey.

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