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BERLINALE 2010 Concorso

Con Submarino Vinterberg si immerge nel socialismo reale

di 

Promosso come il ritorno di Thomas Vinterberg alla narrazione pura e realistica del suo film di debutto, Festen, che lo ha reso celebre nel 1998, Submarino [+leggi anche:
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(proiettato ieri in concorso alla Berlinale) è un oscuro dramma sociale e familiare che colpisce duro lo spettatore. Le reazioni della stampa internazionale per il film prodotto da Nimbus Film e venduto da TrustNordisk sono state piuttosto eterogenee.

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Submarino è un adattamento meticoloso di un romanzo di Jonas T. Bengtsson su due fratelli che vivono assieme un trauma infantile. Da adulti vivono i propri tragici destini: Nick (Jakob Cedergren, visto in Terribly Happy [+leggi anche:
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) è un alcolizzato che vive in un ricovero, mentre il fratello tossicomane (Peter Plaugborg) alleva il figlio Martin.

Avendo toccato il fondo, entrambi cercano di risollevarsi. Il primo coltivando la speranza di ricongiungersi al fratello, il secondo attraverso l'amore per il figlio.

“Volevo affrontare l'argomento della responsabilità nei confronti dei più piccoli e le colpe dei genitori", ha detto Vinterberg durante l'incontro con la stampa. “Non volevo giudicare i personaggi ma investigare la fragilità dell'essere umano".

La prima parte di Submarino infatti mostra i due fratelli adolescenti abbandonati dalla madre ubriacona che provvedono a loro stessi e si prendono cura del fratellino in un interessante e drammatico attacco che protrae lo stesso pathos per il resto del film, nonostante le solide interpretazioni degli anti-eroi Cedergren e Plaugborg.

Il film è stato prodotto da Nimbus fuori dal convenzionale sistema di finanziamento da parte del Danish Film Institute. L'emittente danese TV2 ha contribuito al finanziamento con la condizione che metà del cast artistico e tecnico - incluso il direttore della fotografia Charlotte Bruus Christensene l'esordiente sceneggiatore Tobias Lindholm – fossero principianti.

Questo vincolo è stato uno stimolo creativo per Vinterberg, che ha avvertito come il loro contributo rendesse il film più puro possibile. "Negli ultimi dieci anni ho provato molti stili di regia differenti. Con Submarino mi sentivo come se stessi facendo un film di diploma. Sono tornato a uno storytelling più diretto".

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(Tradotto dall'inglese)

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