FESTIVAL DI ROMA Extra / Italia
La difficile integrazione dei giovani immigrati in Fratelli d'Italia
Nell'ascoltare l'inno di Mameli, Alin ne ripete le parole, ma poi sbotta:
"Ah ragà, io non so' mica mai riuscito a capire che dice 'sta canzone". Alin
ha 17 anni, è rumeno e vive in Italia da quattro anni. Ha un rapporto
conflittuale con i compagni di classe, si sente diverso. Lui, come gli altri
due protagonisti di Fratelli d'Italia [+leggi anche:
trailer
scheda film], documentario di Claudio Giovannesi
(La casa sulle nuvole [+leggi anche:
trailer
scheda film]) proiettato per la prima volta in pubblico al
Festival di Roma nella sezione L'altro cinema-Extra, è l'emblema del
difficile percorso di integrazione che devono affrontare i ragazzi stranieri
e i figli di immigrati in un Paese, in questo caso l'Italia, per il quale
spesso provano un misto di amore e odio.
Un po' come La classe [+leggi anche:
recensione
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intervista: Carole Scotta
intervista: Laurent Cantet
scheda film] di Laurent Cantet (al quale si avvicina molto,
specialmente nelle scene girate dentro la scuola, un istituto tecnico di
Ostia), il film introduce lo spettatore nel vissuto quotidiano di tre
adolescenti stranieri o italiani di seconda generazione: oltre ad Alin,
abbiamo Masha, 18 anni, bielorussa, adottata da una famiglia italiana e
desiderosa di tornare nel suo paese d'origine per incontrarvi il fratello
ritrovato; e Nader, 16 anni, egiziano nato a Roma e fidanzato con una
ragazza italiana contro il volere dei suoi genitori.
"Ho provato a considerare il concetto di integrazione al di là della sua astrattezza utopica, ma calandolo all’interno della realtà", spiega il regista. "Mi sono accorto che l’integrazione, anche quando è fortemente desiderata, non sempre è realizzabile: è un percorso di esperienza e di formazione che non ha termine, e che necessita una difficile e responsabile ridefinizione dell’identità".
Nel film si parla italiano, rumeno, bielorusso e arabo, la cinepresa è mobile e fiancheggiatrice. Non mancano momenti d’ilarità, in particolare quando i tre giovani si esprimono in tutta la loro spontaneità, ma non sarebbe dispiaciuto un maggiore approfondimento del tema (Alin dice che gli italiani a volte gli piacciono, a volte lo irritano, ma non spiega il perché).
Fratelli d'Italia è una produzione Il Labirinto in collaborazione con Fake Factory, Educinema, ITC Toscanelli e Regione Lazio.
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