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FILM / RECENSIONI

The Blacks

di 

- Dopo tanti film sulla guerra nella ex Yugoslavia, ecco un film croato sui crimini dell'esercito nazionale

Dalla fine della guerra civile in Croazia e Bosnia, nel 1995, tanti film sono usciti su questo tema. Tra questi, Pretty Village Pretty Flame di Srdjan Dragojevic, il film premio Oscar No Man's Land [+leggi anche:
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Il titolo rinvia a una formazione paramilitare immaginaria che prende il nome da un'unità reale dell'armata fascista dello Stato indipendente di Croazia durante la Seconda guerra mondiale, unità che commette atrocità contro la popolazione serba in Croazia e Bosnia. I registi, tracciando un parallelo tra gli eventi del 1941 e quelli del 1992 a Osijek, città natale di Juric, hanno costruito una storia a partire dal cosiddetto caso "del garage". Il caso costò a Branimir Glavas, ex responsabile della difesa della città di Osijek, una condanna a dieci anni di prigione per aver torturato i prigionieri di guerra serbi. Oggi Glavas risiede in Bosnia, paese che rifiuta di procedere alla sua estradizione.

Il film ha suscitato polemiche presso il pubblico croato alla sua prima al Festival di Pula: è stato criticato in particolar modo dalla destra, per la quale Glavas è un eroe.

La prima scena del film mostra sei soldati in uniforme nera perduti nella foresta, alla ricerca di un campo minato dove si trovano alcuni compagni feriti. Fra loro c'è un elemento nuovo, che si rivela non essere quello che pensavano. Segue uno scontro a fuoco, interrotto da un flashback che si prolungherà fino alla fine del film.

Ritroviamo i soldati nel loro accampamento, in attesa di ordini. Qualcosa evidentemente va storto, ma non si sa cosa. Presto la brigata riceve un messaggio radio intercettato da una radio serba che trasmette la richiesta di soccorso di combattenti croati bloccati in un campo minato. I soldati decidono allora di andare a liberarli e di riportarli nel loro accampamento.

Juric e Devic creano un'atmosfera oppressiva attraverso inquadrature che scorrono lungo i corridoi delle baracche, una fotografia dalla grana spessa, dialoghi radi e una colonna sonora intermittente e sorda. Si sentono i personaggi citare per caso un garage, e benché nulla indichi esplicitamente che vi sono stati torturati dei prigionieri, la semplice parola "garage" basta a evocare immagini orribili a chiunque sappia cosa è successo durante la guerra in Croazia.

Dal momento in cui una lampada si accende in una stanza, che è palesemente il suddetto garage, ogni parola diventa superflua. Questo film dice di più sui crimini di guerra di tutti i titoli sanguinolenti che sono stati realizzati sia in Croazia che in Serbia e Bosnia.

Al di là del lavoro cruciale del direttore della fotografia Branko Linta, il cast pieno di star (in particolare Ivo Gregurevic, Emir Hadzihafizbegovic, Franjo Dijak, Kresimir Mikic, Rakan Rushaidat e Niksa Butijer) riesce a mantenere lungo tutto il film un'atmosfera piuttosto pesante, grazie a interpretazioni discrete e prive di esternazioni emotive.

The Blacks, prodotto da Ankica Juric-Tilic per Kinorama, uscirà su sei schermi croati, distribuito da Continental Film. Dopo Pula (dove il film si è aggiudicato il premio della migliore regia) e Sarajevo, altri festival hanno proiettato il film, come Cinepecs in Ungheria, Lubiana, Mumbai, Cottbus, il Festival del film d'autore di Belgrado, Crossing Europe a Linz e IndieLisboa.

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