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Sonia Arispe • Distributore

Perù: Alla ricerca di nuovi sbocchi

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Sebbene in Perù vengano stanziati dei fondi annuali per la produzione cinematografica, le risorse a disposizione sono scarse e questo genera competizione fra i produttori cinematografici peruviani. In Perù, tuttavia, la distribuzione e la proiezione di qualsiasi film indipendente – non soltanto di produzione peruviana – non può contare su alcun sostegno. La questione è particolarmente seria in quanto il mercato non è retto da leggi democratiche.

In Perù, il 95% della distribuzione cinematografica avviene nell’ambito dei grandi studi e dei cinema multisala che gestiscono. Di conseguenza ai distributori indipendenti spetta solo una quota del 5%, i quali dispongono di un unico cinema d’essai per la proiezione di film di produzione locale e internazionale.

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Questo cinema, El cinematógrafo de Barranco, si trova a Lima ed è gestito da Sonia Arispe, una fra i partecipanti al primo workshop di Cine Sin Fronteras svoltosi a Città del Messico. Per oltre 21 anni, Sonia e suo marito – peraltro suo socio in affari – hanno lottato affinché fosse garantito un maggiore spazio ai film indipendenti.

“In Perù, quando un distributore cerca di collocare i propri film nelle sale commerciali deve affrontare diversi problemi. Quando ha successo, accade spesso che questi film vengano ritirati dopo un breve periodo perché non attirano abbastanza spettatori”, afferma Arispe, secondo cui la formazione di nuove categorie di pubblico è molto importante. “Dobbiamo creare delle reti che permettano la circolazione di film diversi, nuove reti che possano educare gli spettatori. La formazione di un nuovo pubblico è di importanza vitale, così come l'impiego della tecnologia digitale nella nuova distribuzione e nelle catene di sale cinematografiche”.

Nonostante questi problemi riguardino anche altri paesi latino-americani, probabilmente in Perù assumono una connotazione peggiore. Secondo Arispe, “Argentina, Brasile, Messico, Venezuela e Colombia offrono una maggiore diversità rispetto a noi. Al Perù occorre un sostegno ancora più vasto”. Per questa ragione, Arispe è ottimista riguardo Cine Sin Fronteras e le proposte avanzate al fine di agevolare la distribuzione in America Latina ed Europa attraverso degli impegni reciproci.

“Il primo incontro si è concluso con un primo accordo sulla creazione di una rete che permetta la circolazione di film europei e latino-americani fra i due continenti. Aspetto con impazienza il prossimo incontro di Tolosa”, ha aggiunto.

Tale accordo agevolerà la distribuzione commerciale del cinema europeo in Perù, che ad oggi rappresenta una quota dell’1% su tutti i film distribuiti, e forse gli garantirà un’ulteriore espansione. “Ora che, per la prima volta, l’Europa ha fatto la conoscenza del cinema peruviano grazie al film The Milk of Sorrow [+leggi anche:
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di Clauda Llosa – proiettato in occasione dell’ultimo festival del cinema di Berlino – è probabile che si aprano molte porte”, ha concluso Arispe.

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