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Alejandro Parra • Distributore

Il mercato cileno in balia dei cinema multisala

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Il cinema multisala è un fenomeno globale ma in Cile rappresenta un elemento chiave in termini di distribuzione e proiezione. “Se consideriamo i grandi studi cinematografici, la distribuzione procede al meglio in tutto il territorio cileno: vengono organizzate premiere in contemporanea con gli Stati Uniti, così come accade in molti altri paesi. Tuttavia, se parliamo di cinema indipendente, i canali per la distribuzione e proiezione sono quasi inesistenti”, afferma Alejandro Parra, fra i partecipanti al workshop di Cine Sin Fronteras. Alejandro Parra è il direttore esecutivo del Centro Arte Alameda, tra i pochi punti di riferimento del cinema indipendente in Cile.

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Secondo Parra, in precedenza sono stati attuati degli accordi governativi al fine di equilibrare la situazione ma non hanno sortito alcun effetto: “Per quanti accordi speculativi vengano adottati, resta il fatto che non esistono abbastanza sale. Al di fuori dei cinema multisala, esistono soltanto quattro sale in Cile”.

Per far fronte all’egemonia degli studi americani nel suo paese, Parra ritiene importante scoprire delle alternative alle attuali leggi di mercato attraverso l’educazione degli spettatori più giovani e la creazione di reti parallele di distribuzione, progetti che possono richiedere lungo tempo. Secondo Parra, il cinema su supporto digitale può essere la chiave d’accesso ai mercati cinematografici più vari dal momento che riduce i costi di distribuzione. “E’ il futuro del cinema”, ritiene.

Un’altra possibilità di aggirare il controllo dei cinema multisala e incrementare il numero delle sale che proiettino film indipendenti è, secondo Parra, la realizzazione di accordi bilaterali tra America Latina ed Europa. Questo, uno dei temi di discussione durante il primo workshop di Cine Sin Fronteras svoltosi a Città del Messico. “Dobbiamo incoraggiare, nei nostri paesi, la circolazione dei film realizzati in altre nazioni e la diffusione dei valori che rappresentano. Se siamo motivati, creiamo dei nuovi canali per poi consolidarli grazie a degli accordi - come l'intesa firmata in Messico - e se in seguito adottiamo delle azioni concrete, ce la possiamo fare”, afferma Parra.

Fra qualche anno, dopo l'attuazione di alcune fra queste misure, i cileni avranno forse maggiori possibilità di accedere al cinema europeo rispetto ad oggi. “La gran parte dei film europei arriva in Cile solo in occasione dei festival”, continua Parra. Ciò nonostante, “distribuire film cileni in Europa è molto difficoltoso sebbene, attualmente, alcuni giovani registi nostrani attraversino un buon momento e si stiano facendo conoscere”.

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