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Bohdan Slama • Regista

“La ricerca dell'amore”

di 

- Il regista ceco spiega le intenzioni alla base della storia di A Country Teacher e la sua visione del cinema ceco contemporaneo, e svela il soggetto del suo prossimo film

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è spesso descritto come l'ultimo capitolo di una trilogia. Qual è, secondo lei, il tema comune dei suoi tre film?

Bohdan Slama: Ho qualche problema con questa idea di trilogia. Ho pensato a questo film come la terza parte di una trilogia perché presenta punti in comune con i due film precedenti. Ma non credo che il mio quarto lungometraggio sarà molto diverso. Quindi ho rinunciato a vedere questi film come parte di una trilogia. Quello che li lega è la ricerca dell'amore: in ogni storia c'è un personaggio infelice che deve in qualche modo scoprire il senso della vita, anche se non si tratta di un grande amore. In questo film, l'insegnante trova l'amicizia, che è una forma d'amore. Alla fine, la storia non è completa: ci sono varie possibilità, ma il finale resta aperto. Non si tratta di trovare l'amore; il tema del film è il modo in cui questi tre personaggi entrano in contatto fra loro.

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L'insegnante fugge o parte alla ricerca di qualcosa?
Lui non vuole isolarsi dalla società; vuole trovare qualcosa di nuovo in se stesso. E' per questo, credo, che si trasferisce in campagna. Ho cercato di esprimere questa ricerca di qualcosa, che ci riguarda a tutti. L'idea non è di fuggire. Forse è quello che vorrebbe fare, ma alla fine non si scappa mai da se stessi.

I suoi film hanno concorso a numerosi festival internazionali; le dispiace non essere mai stato selezionato a Cannes o a Berlino?
Fa parte del gioco. Certo, ci sarebbe piaciuto andare a Cannes. Quando abbiamo provato ad andare a Berlino, sapevo che se questo non fosse avvenuto, avrei dovuto accettarlo. Ognuno ha le proprie regole e i propri valori. E' lo stesso per Cannes: hanno film di grande qualità, drammi sull'esistenza umana; i film selezionati sono sempre formidabili. In fin dei conti, non hanno voluto il nostro film, ma non è grave. Sono felice che al pubblico sia piaciuto, nei diversi paesi in cui è stato proiettato. Non posso lamentarmi.

Che cosa pensa del lavoro dei registi cechi della sua generazione?
Nel cinema ceco attuale, registi e sceneggiatori non trovano spesso temi interessanti per un pubblico internazionale. Jan Sverak è conosciuto, ma i suoi film non vanno all'estero. Stessa cosa per Petr Zelenka. Tutti si sforzano di andare incontro a un pubblico internazionale, ma non è così semplice. Ci sono delle regole. Per quanto mi riguarda, mi serve un tema umano forte. Non penso a quel villaggio o a Praga o al pubblico francese, ma ad ogni scena mi chiedo: è abbastanza forte per essere capito in tutto il mondo?

Che cosa ci può dire del suo prossimo progetto?
Sto lavorando a una sceneggiatura su San Vojtech. L'azione si svolge nel X secolo, ma ci sono tanti temi di bruciante attualità in questa storia. Sarà un film storico low cost, dunque senza grandi scene, ecc. Il racconto si concentrerà sugli ultimi giorni di vita del santo, quando partì in missione in quella che ora si chiama Kaliningrad. La storia è ambientata nella natura, in un piccolo villaggio. Ciò che a me importa è il tema: il valore del sacrificio e quello della vita. Per il momento, sarei già contento di finire la sceneggiatura.

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