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Grégoire Melin • Rivenditore

Kinology: "Progetti atipici e ambiziosi"

di 

Sbarcata brillantemente sul mercato lo scorso maggio a Cannes con le vendite del dittico Mesrine [+leggi anche:
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, la società francese Kinology diretta da Grégoire Melin, ex responsabile delle vendite internazionali di EuropaCorp, si è affermata rapidamente a livello mondiale. Una panoramica dei suoi pezzi forti presenti all'European Film Market di Berlino.

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Cineuropa: Che cosa l'ha spinta a creare Kinology ?
Grégoire Melin: L'idea è di scovare progetti atipici e ambiziosi. Mi trovavo bene ad EuropaCorp, ma un giorno il giovane produttore Aton Soumache (Onyx Films) è venuto da me con diversi film interessanti in sviluppo (tra cui il rivoluzionario La nuit des enfants rois, le cui riprese sono appena terminate) per i quali cercava finanziamenti internazionali. Insieme a lui e al suo coproduttore Marc Missonnier (Fidélité Films) ho incontrato Frédérique Dumas di Studio 37 (Orange) che all'epoca cercava una struttura indipendente di vendite per rappresentare i film di cui Orange detiene i diritti di vendita, distribuzione in Francia e video, in cambio di un contributo in coproduzione. Sono arrivato al momento giusto e ho lanciato Kinology. Ho il diritto di prima visione dei film Orange e anche l'obiettivo di accompagnarli nella scelta di progetti internazionali. Questo lo si è fatto a livello locale con il progetto di Alain Goldman, My Own Love Song di Olivier Dahan (news) con Renee Zellweger e Forest Withaker, del quale mostreremo le prime immagini a Berlino.

Qual è la vostra strategia di sviluppo?
Al momento ci vado piano, ma con grossi film. Cerco di limitarmi a una decina di titoli all'anno, perché penso che se si va oltre non ci si può occupare bene dei film. E quello che rimane impresso di Kinology a tutte le persone che incontro sono i progetti totalmente nuovi e visionari come Upside Down di Juan Solanas (Onyx Films), The Cross di Andrew Niccol con Orlando Bloom e Vincent Cassel (coproduzione tedesco-australiano-francese) o Vengeance di Johnnie To con Johnny Hallyday e Sylvie Testud (produzione delegata francese).

Quali sono le vostre aspettative rispetto all'European Film Market 2009?
Le nostre aspettative sono proporzionali a quello che il mercato può offrirci, conosciamo la congiuntura attuale e sappiamo che potrebbe diventare strutturale. Temiamo tutti che non ci saranno acquisti, ma bisogna restare positivi. Berlino è un mercato molto buono, che ha saputo crescere. C'è poca interazione tra il festival, che è d'élite, e il mercato, ma quest'ultimo beneficia dell'aura del festival, senza la frenesia di Cannes. Si incontrano i compratori con più calma, tutte le persone che contano sono lì. In prima internazionale di mercato, proietteremo Espion(s) di Nicolas Saada con Guillaume Canet. Ma abbiamo in cantiere anche Serge Gainsbourg (vie héroïque) di Joann Sfar (articolo) le cui riprese sono appena cominciate, L'ordre et la morale di Mathieu Kassovitz (news) il cui cast sarà annunciato a Cannes, Ultimatum di Alain Tasma (già La Loi du plus fort - articolo), il thriller Une affaire d'Etat di Eric Valette (news), Sweet Valentine di Emma Luchini, Le coach di Olivier Doran, Tellement proches di Eric Toledano e Olivier Nakache, senza dimenticare il documentario Le syndrome du Titanic del duo Nicolas Hulot - Jean-Albert Lièvre (attualmente in montaggio). Inoltre completeremo a Berlino le vendite di Aide-toi, le ciel t'aidera [+leggi anche:
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di François Dupeyron.

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