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Michel Saint-Jean • Produttore

"Miscuglio di piaceri e sensi "

di 

- Garanzia di cinema di qualità, Diaphana ha prodotto e/o distribuito in 15 anni i film di Dominik Moll, Ken Loach, Jonathan Nossiter, Cédric Kahn, Erick Zonca e Robert Guédiguian

Nei piani della società diretta da Michel Saint-Jean figurano numerose uscite: il 19 luglio La raison du plus faible [+leggi anche:
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di Lucas Belvaux, il 23 agosto l’ultima Palma d’Oro di Cannes (Il vento che accarezza l’erba [+leggi anche:
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di Ken Loach) ed il 25 ottobre di Azur et Asmar [+leggi anche:
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di Michel Ocelot. Senza dimenticare il 9 agosto La tourneuse de page [+leggi anche:
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intervista: Denis Dercourt
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di Denis Dercourt, grande successo al Marché di Cannes, prodotto e distribuito da Diaphana.

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Cineuropa: Perché avete deciso di distribuire, ma soprattutto di produrre La tourneuse de pages ?
Michel Saint-Jean: Denis ed io ci siamo incontrati, lui aveva una sua idea appena sviluppata non ancora in forma di sceneggiatura, ho trovato che era esattamente quello che volevo produrre, un film che mischiasse sensi e piaceri, che giocasse con lo spettatore, che fosse abbastanza facile e che, a livello sotterraneo, dicesse cose importanti su un tema interessante. Poiché non si tratta solo di una storia di vendetta, ma anche di vendetta sociale tra due mondi che si incontrano.

Come avete convinto Denis Dercourt a lasciare il suo sistema abituale di produzione casalingo?
Denis era, ed è sempre, in un processo di costruzione un po’ a parte nel cinema francese, un processo artigianale nel senso nobile del termine. Era abituato a lavorare con troupe molto ridotte in un tempo di riprese ridotto. In generale della produzione si occupava il fratello, Tom (Les Films à Un Dollar). Ma credo che avesse voglia di confrontarsi con una produzione un po’ più classica. E ho pensato che l’argomento e l’ambizione del film meritassero che si combattesse per avere un budget un po’ più sostanzioso, e condizioni di riprese più prolungate.

È stato facile montare il film finanziariamente?
Si, anche se attualmente non è mai facile. Ma con una sceneggiatura forte, non abbiamo dovuto faticare per convincere gli attori, il film non è costato molto, e siamo riusciti a metterlo su finanziariamente con rapidità e senza sforzo. Nei film calibrati per diventare blockbusters l’investimento delle reti televisive ha un’enorme influenza sul cast, e quello che conta è la qualità della sceneggiatura. Ma France 3 Cinéma ci ha sostenuto da subito, e poi Canal +, la regione Ile-De-France, investimenti ai quali si sono aggiunti fondi propri e quelli del Sofica.

Qual è la vostra strategia di uscita ? La tourneuse de page uscirà il 9 agosto in 200 copie, combinazione abbastanza importante, perché l’estate è un periodo eccezionale per far uscire film dall’offerta relativamente limitata. Con Catherine Frot, abbiamo avuto la possibilità di avere un’attrice relativamente popolare e, dopo le proiezioni a Cannes, c’è stata una forte domanda da parte degli esercenti. Dieci anni fa, 200 copie per un film francese sarebbero state un’uscita enorme, ma oggi, per un film di qualità, è normale. È ridicolo forse, ma è il mercato: c’è stata un’inflazione legata al fatto che ci sono 14 film in uscita ogni settimana, e l’80 % delle entrate di una pellicola si ottiene tra gli 8 e i 10 giorni, un periodo assai breve. Per questo, non ci sono altre soluzioni oggi per capitalizzare e massimizzare le entrate che diffondere un film il più possibile. Vi hanno stupito le eccellenti vendite mondiali del film?
È stata una bella sorpresa. Sapevamo un po’ prima di Cannes che il film aveva un buon potenziale all’estero, grazie al suo soggetto, al suo cast e alla regia di Denis. Cannes è l’unico festival al mondo che ti permette di avere le luci addosso in questo modo. Il film era relativamente solido, e c’è stata non un’infatuazione, ma una vera unanimità: ha funzionato bene. Siamo rimasti stupiti, inoltre, del fatto che a 48 ore dalla prima proiezione nella sezione Un Certain Regard, tutti i paesi fossero già presenti. Economicamente, è un apporto di fondi da non sottovalutare, e moralmente è gratificante. Quello che conta è che i film siano visti dal maggior numero di persone. Ed è ancora più eccezionale quando queste persone non sono del nostro paese, perché un film è fatto per circolare, per essere condiviso.

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