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Gérard Depardieu • Actor

"È bello mostrare i sentimenti"

di 

- Gérard Depardieu • “È bello mostrare i sentimenti”

Affiancato dal regista Xavier Giannoli, dall’attrice belga Cécile de France e dai produttori Pierre-Ange Le Pogam (EuropaCorp) e Edouard Weil (Rectangle), Gérard Depardieu ha parlato alla stampa di Quand j’étais chanteur [+leggi anche:
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(leggi la recensione), selezionato in concorso a Cannes 2006.

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Cineuropa: È una sorpresa ritrovarvi nel ruolo di cantante a interpretare tanti brani dal vivo
Gérard Depardieu: Sono canzoni che conosco per le loro melodie. Mi piace il fatto che il mio personaggio canti unicamente per far piacere alle persone e per farli danzare. Questi thè danzanti del sabato sera, si trovano solo in Francia e forse ancora in Italia. Quest’uomo non è una star, sta tra le persone che diventano belle quando sono felici. È un uomo che dice le proprie verità.

Come ha evitato la caricatura e dato dignità a questo cantante?
Pensando solamente a cosa canto nel film. Ad esempio, L’anamour di Gainsbourg è in realtà un tentativo di seduzione. Louis Jouvet diceva: "la dizione suscita il sentimento ", in questo caso sono le canzoni che prvoocano il sentimento. Poi nessun cantante può cantare senza sentimento. Ed è più difficile essere un cantante di seconda fascia. Ma la maggior parte dei veri cantanti, come Bruce Springsteen ad esempio, potrebbe benissimo essere un cantante popolare da bar. È straordinario come la musica renda umili. Cantare, è un’arte delicata e recitare anche, soprattutto per gli uomini che son più fragili delle attrici (che durano meno, perché il pubblico non vuole vederle invecchiare).

Era tanto che non interpretava un ruolo così tenero. Che pensa del sentimentalismo di Quand j’étais chanteur ?
Non capisco perché si debba sfuggire ai sentimenti, alla teatralità, al grand guignol. Adoro il melò. E Xavier Giannoli non è sfuggito, ha mostrato i sentimenti senza buttarsi a capofitto. C’è onestà nel mostrare i sentimenti, che sono una cosa nobile. Io sono al primo grado del sentimento. È raro trovare dei soggetti dove non c’è da fare nient’altro che esserci. Perchè non si può interpretare tutto. E ho notato che i film che esprimono una realtà, una verità, sono sempre ascoltati, anche se, spiace dirlo, ci sono poche storie belle come questa.

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