Jean Labadie • Distributore
"Un grande autore del futuro"
- Jean Labadie di Bac Films torna a parlare del suo colpo di fulmine per Batalla en el cielo e spiega a Cineuropa i motivi del suo coinvolgimento
In occasione dell'uscita in Francia del secondo film di Carlos Reygadas, il
26 ottobre con 57 copie, Bac Films, torna a parlare del
suo colpo di fulmine per Batalla en
el cielo e spiega a Cineuropa i motivi del suo coinvolgimento per un
cineasta che non esita a paragonare a Luis Bunuel. Un rinforzo nel listino
della Bac Films, che farà uscire prossimamente anche film come Free Zone [+leggi anche:
trailer
scheda film] di Amos Gitaï, La mort de M. Lazarescu [+leggi anche:
trailer
scheda film] di Cristi
Puiu, Riviera di Anne Villaceque, La planète Blanche di
Stéphane Millière e Thierry Piantanida, come anche Tideland di Terry
Gilliam.
Cineuropa : Cosa vi ha portato a decidere di distribuire Batalla en el
cielo?
Jean Labadie: Quando ho visto questo film in marzo scorso, ho avuto
una specie di shock cinematografico, come non mi capitava da molto tempo. In
seguito ho scoperto l'intero universo di Carlos Reygadas recuperando Japón e ho pensato che fosse
altrettanto appassionante, credo ci sia un vero e proprio progresso tra i
due film. E' un cineasta in piena crescita, di quelli che faranno il grande
cinema di domani. Ho comprato il film appena uscito dalla proiezione.
Come pensate di far uscire questo film?
Le scelte e le idee del produttore Philippe Bober, che ha portato il film a
Cannes in concorso, conteranno molto nella nostra strategia. Proprio in
virtù dell'accoglienza che il film ebbe a Cannes, abbiamo deciso sin
dall'inizio di farlo uscire il 26 ottobre, una data di programmazione
abbastanza forte. Generalmente è un periodo in cui la gente ha voglia di
andare al cinema, ci sono le vacanze scolastiche e quindi tempo libero, per
cui possiamo dare al film la miglior esposizione possibile. Detto questo,
chiaramente ormai tutte le settimane ci sono concorrenti, in particolare in
ottobre e novembre. Ma Batalla en el cielo è un film talmente
innovativo che occupa un posto speciale e conto sulla curiosità e
l'interesse destato tra i cinefili. Sin da metà settembre, c'è stata molta
affissionistica e passaggi di trailer nelle sale dove il film uscirà, oltre
ad un intenso lavoro con la stampa, il cui sostegno è vitale per far
conoscere un film di questo genere. Non potendo contare sulla notorietà
degli attori, tutti sconosciuti, abbiamo lavorato molto attraverso
televisione, critica e radio per far conoscere il titolo e stimolare
l'interesse del pubblico. Non abbiamo alcuna intenzione di servirci dello
scandalo per lanciare il film, in un paese come il nostro sarebbe solo un
fuoco di paglia; Inoltre sono convinto che le persone attratte al cinema per
questa ragione rimarrebbero estremamente deluse dal film e creerebbero un
passaparola negativo. Credo che questo film faccia parte della dignitosa
tradizione di un cinema coraggioso e rischioso come un L'âge d'or o
un Un chien Andalou di Bunuel. Ecco perché Carlos Reygadas va
sostenuto, e chi si tira indietro dinanzi alla prima ed ultima scena si
perderà il film.
Uscire nelle sale dedicate al cinema d'autore è un pò come giocare a
lascia e raddoppia rispetto alla potenza delle grandi produzioni ?
Distribuire i film d'autore comporta chiaramente un rischio commerciale ed
economico ma è sempre stato così. E' forse ancora più difficile oggi perché
il gran numero di film in uscita ogni settimana diminuisce il tempo di
permanenza nelle sale di ciascun titolo. Per cui il periodo di esposizione
si fa estremamente breve e se un film non decolla, sin dalla sua prima
settimana di proiezione, è molto difficile che abbia la possibilità di
rimanere nelle sale come accadeva negli anni '80. Oggi giorno un film ha una
settimana per guadagnarsi il suo posto. Per il cinema d'autore è ancora più
rischioso, non partendo con il vantaggio di avere una coppia come
Blier-Bellucci per esempio, né un budget importante per la promozione, né
possibilità mediatiche e nemmeno un'identità autoriale affermata come per un
Woody Allen. Ma questo genere di rischi fa parte del nostro mestiere.
Rischiare per uno come Carlos Reygadas mi sembra assolutamente logico perché
sono certo che si tratta di uno dei maggiori autori dei prossimi anni.
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