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Christina Olofson

"Abbiamo bisogno dell'Europa"

di 

- Incontro con la regista svedese di documentari e fiction. A Roma ha presentato Hanna med H, storia di una ragazza che cerca un'identità

Video: Christina Olofson


Regista di documentari e fiction, Christina Olofson, ha ottenuto, nel 1987, una menzione speciale dalla giuria di bambini al Kinderfilmfest di Berlino con Sanning eller konsevens. L'attenzione nei confronti dell'universo giovanile è ancora una volta al centro del suo ultimo film, Hanna con H//A Different way, presentato a Roma in questi giorni nel corso del Festival del Nuovo Cinema Svedese.
"Hanna med H, è la storia di una ragazza e della sua ricerca di identità. Hanna è una ragazza vulnerabile, ma finge di essere forte - almeno esteriormente -, pensa di sapere colte cose, su se stessa, su quello che vuole fare ed essere.
Nel film incontra un ragazzo ed un uomo, un quarantenne che sembra rispettarla molto, anche se non è, in realtà, quello che sembra. È una storia di crescita ed insieme un thriller, un'indagine sull'universo di una ragazza che sta diventando adulta e sulle sue paure e la sua voglia di trovarsi, ma anche una storia d'amore.
Mi interessano le storie di giovani, da sempre, il loro modo di conoscere la vita, i loro desideri. C'è molto da raccontare, ci sono belle storie che nessuno mette mai in scena, in Svezia, nei Paesi Nordici come in Italia o nel resto d'Europa.

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Il recente passato del cinema svedese ha visto una straordinaria fioritura ma anche alti e bassi, in attesa di una nuova legge cinematografica, prevista per il 2004, che regoli il vitale sistema dei finanziamenti. Come vede il futuro?

"Sono ottimista, è sempre stato così, un alternarsi continuo di alti e bassi. Molto dipende dalla aspettative che si hanno, e sicuramente anche dal pubblico che si vuole raggiungere.
Credo però sia giusto dire che dobbiamo ritenerci fortunati, abbiamo combattuto molto e abbiamo raggiunto degli ottimi risultati. Abbiamo un buon sistema di supporti statali, ed in futuro sono sicura che le cose miglioreranno ancora".

Crede che le tecnologie leggere, ed in particolare il digitale, potranno aiutare il vostro cinema?

"Onestamente non saprei dirlo. Penso che la cosa più importante resti comunque la storia, e non il modo per raccontarla. Naturalmente il video, il digitale, sono di grande aiuto per i giovani, va benissimo. Per il momento aspettiamo un Accordo Cinematografico, sono ottimista, siamo ormai parte dell'Unione Europea, la discussione sul sostegno al cinema sta crescendo.
In Svezia siamo 9 milioni di abitanti, abbiamo bisogno dell'Europa, di crescere insieme, di esplorare i nuovi media, c'è ancora molto da fare".

Cosa pensa dell'attuale situazione della distribuzione di film svedesi in Europa?

"Per quanto mi riguarda, al recente festival di Viareggio Hanna med H ha raccolto molti consensi, e ho trovato buoni contatti, nonostante siamo ancora lontani da un vero e proprio accordo. Più in generale, mi ritengo soddisfatta della circolazione del nostro cinema in Europa, dobbiamo lavorare ancora, per distribuire meglio e di più. Per ora le cose vanno bene, in futuro potremo migliorare ancora.

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