email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

SLAMDANCE 2021

Bogdan Theodor Olteanu • Regista di Mia Misses Her Revenge

"I personaggi e le trame sono un collage di varie situazioni a cui ho assistito o di cui ho sentito parlare intorno a me"

di 

- Abbiamo parlato con il regista rumeno della sua tragicommedia a basso budget, proiettata nell'edizione online di Slamdance di quest'anno

Bogdan Theodor Olteanu • Regista di Mia Misses Her Revenge

Mia Misses Her Revenge [+leggi anche:
trailer
intervista: Bogdan Theodor Olteanu
scheda film
]
è la seconda parte della trilogia pianificata dal regista rumeno Bogdan Theodor Olteanu. Il film, incentrato su una giovane donna alle prese con delle relazioni e con la sua sessualità, ha il tono di un documentario, con la macchina da presa che rimane molto vicina ai protagonisti. Lo spettatore si confronta con temi come la violenza sulle donne, gli abusi e la rivalità tra attori di teatro e del mondo dello spettacolo. Il film è stato presentato in anteprima durante l'edizione online dello Slamdance Film Festival di quest'anno (12-25 febbraio). Il regista Olteanu ci ha parlato della sua ispirazione per la storia, del suo metodo di lavoro e del concetto estetico del film.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Cineuropa: Cosa ti ha ispirato a raccontare questa storia?
Bogdan Theodor Olteanu: Credo di aver tratto le storie per i primi due film dallo strato sociale in cui vivo: composto da un mix di piccola borghesia, aspiranti bohème e artisti vari. I personaggi e le trame sono un collage di varie situazioni a cui ho assistito o di cui ho sentito parlare intorno a me.

Un paio di anni fa, ho iniziato a giocare con l'idea di una trilogia, che doveva avere tre distinte protagoniste ventenni e svolgersi a Bucarest, in un ambiente che conosco molto bene. Questa è una generazione che sta cambiando il modo in cui la cultura e lo spazio pubblico appaiono e si percepiscono - in meglio, spero. Several Conversations About a Very Tall Girl e Mia Misses Her Revenge sono le prime due parti, e ho in programma di girare la terza nel 2022 o 2023.

Mi interessa anche capire come le nuove idee si facciano strada nel discorso pubblico. C'è molto conflitto quando si cerca di far coincidere la teoria con la realtà. I principi che sono indiscutibili sulla carta a volte sono difficili da mettere in pratica. Questo è una fonte drammatica, ma allo stesso tempo può essere comico. Non la più leggera delle commedie, ma comunque divertente.

Hai seguito un programma rigido durante le riprese o c'è stato spazio per l'improvvisazione?
Abbiamo iniziato le prove partendo da un trattamento dettagliato e da alcune descrizioni dei personaggi, che sono state la base per sviluppare la sceneggiatura. Ma non l'abbiamo usata molto durante le riprese, quindi i dialoghi veri e propri sono per lo più improvvisati. A volte in parte, a volte completamente. Alcuni attori si sentono a proprio agio con la completa libertà, altri hanno bisogno di un'ancora nella formulazione. La trama e la struttura generale erano fisse: una sequenza doveva andare dal punto A al punto B e questo era obbligatorio. La strada da A a B spesso variava da ripresa a ripresa.

Che significato ha per te il film muto che hai presentato e perché è stato importante per il film nello specifico?
Si tratta di un frammento di un film realizzato nel 1908 da Louis Feuillade e Romeo Bosetti. Si intitola Une dame vraiment bien e mostra una signora - una vraiment bien - posta in varie situazioni che vanno dall'ammirazione alla molestia, o quello che oggi etichettiamo come tale. Si tratta di una serie di gag visive in cui una donna deve rispondere a ciò che gli uomini vedono, pensano o vogliono.

Ha scelto due opzioni per la ripresa, una statica e una a mano che enfatizza il punto di vista del protagonista principale. Qual era il concetto estetico che avevi in mente per il film?
La protagonista è molto giovane ed è un'attrice. C'è una certa performatività in tutto ciò che fa e ho cercato un modo per sottolineare il fatto che, sebbene il suo dramma sia molto reale, il suo comportamento è spesso "messo in scena". Non lo fa apposta, semplicemente non riesce a smettere di recitare. Ho usato la telecamera fissa e le riprese lunghe per far sentire il pubblico come se stesse guardando un reality show. In contrapposizione, la telecamera a mano è più vivace, più attenta, ed è il mondo "montato" da Mia.

Che cosa hanno aggiunto gli attori ai personaggi dal loro punto di vista?
Durante le prove, ho incoraggiato gli attori ad aggiungere cose ai loro personaggi al di là di ciò che era scritto nel copione. La storia è rimasta la stessa, ma le persone che ne facevano parte potevano trovare nuovi modi per esprimerla. E ci sono un paio di scene in cui il contenuto è molto personale, per esempio quando condividono le storie del casting o quando le ragazze giocano a "Fuck Marry Kill".

Alla fine, gli attori hanno apportato molto alla sceneggiatura, grazie al metodo di ripresa e alla durata del processo. Per esempio, Ioana Bugarin, l'attrice che interpreta Mia, ha lavorato per quasi un anno sullo sviluppo del personaggio. Altri attori sono stati coinvolti in esercizi di improvvisazione mesi prima delle riprese.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy