email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VENEZIA 2020 Fuori concorso

Quentin Dupieux • Regista di Mandibules

"Faccio commedie seriamente"

di 

- VENEZIA 2020: Abbiamo parlato con Quentin Dupieux, il regista di Mandibules, su protagonisti ottusi e “film di mostri”. E di Will Ferrell

Quentin Dupieux • Regista di Mandibules
(© La Biennale di Venezia/Foto ASAC/Giorgio Zucchiatti)

Portando del dovuto umorismo e insetti giganti alla Mostra del Cinema di Venezia, Mandibules [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Quentin Dupieux
scheda film
]
di Quentin Dupieux vede due ragazzi (Grégoire Ludig e David Marsais), presumibilmente non troppo centrati, trovare molto di più che delle provviste dimenticate nel bagagliaio di un'auto rubata – per poi decidere di investigare più a fondo.

Cineuropa: Quando hai deciso di parlare di persone che sono, diciamo, un po’ ottuse, cosa fai per renderle piacevoli?
Quentin Dupieux:
Penso che alcune persone si rifiutano ancora – forse rifiutano il fatto che siano così sciocchi. E non è neanche giustificato! Sono così, prendere o lasciare. Qualcuno mi ha già menzionato della faccenda “film degli amici”, ed è un classico. Mi ricordo quando scoprii “Scemo & più Scemo”, lo ho adorato e mostrato alla mia ragazza. Disse: “Sono come degli adolescenti; è così divertente.” Pensavo che questo tipo di umorismo sia universale, ma non è così. È il modo in cui i ragazzi sono tra i dodici anni…

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

… e i sessanta.
Si, non finisce mai! Vedi, è terribile, ma mi fa ridere. Inizi con queste idee pazze, ma poi devi inventare personaggi realistici. Anche se sono “strampalati”, devi comunque credere che possano esistere realmente. Altrimenti puoi finisci per mancare il punto, o fare un film che connette con nessuno. È ciò che mi è già successo con Wrong [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
. E’ bel film, ma è così lontano dalla realtà, così assurdo, che solo pochi fanatici hanno apprezzato. Le persone normali si sono chieste: “Perché, perché, perché?” Troppi perché.

Non mettono in dubbio niente di ciò che gli succede. Come realizzano che non è un asciuga capelli quello nel bagagliaio dell’auto, lo accettano e basta.
Quella era l’idea: Trovano una mosca gigante, e chiunque altro, probabilmente avrebbe urlato o corso via. Loro invece si sono solo chiesti: Ugh. E’ viva?” E’ una prospettiva completamente differente della situazione. Inoltre, non è un film horror, la mosca non è spaventosa, e penso che mentre stai guardando il film, sei più concentrato sulla loro amicizia, sui personaggi e ciò che gli succede. La mosca è presente, ma è come un animale domestico. È un bel mostro, sicuro, ma hanno i loro problemi umani da gestire.

Stavi pensando a tutti quei mostri dei film degli anni cinquanta, con quei mostri, che a guardargli oggi, spesso sembrano divertenti?
Hai assolutamente ragione – sono cresciuto con quei film con i mostri di gomma. Anche negli anni ottanta, venivano ancora fatti così, considerando che la CGI non esisteva. Quindi era logico ricreare ciò, anche perché volevo che il mostro avesse una connessione con i miei attori. Lo abbiamo fatto stile “vecchia scuola” – è un pupazzo. Dopo abbiamo creato le gambe usando la CGI. Solo quello.

Tutti si chiedono. “Perché una mosca?”, prima si chiedevano, “Perché un pneumatico?” [in Rubber [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
] Alcuni probabilmente lo metteranno in dubbio, suggerendo che una zanzara sarebbe stata molto meglio. Ho un sacco di idee, e quando una rimane, so che c’è qualcosa in essa. Quella mosca intrappolata nel bagagliaio continuava a tornarmi in mente.

Sembrano piacerti i personaggi che si fissano su delle idee, tipo Jean Dujardin con la sua giacca in Le Daim [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Quentin Dupieux
scheda film
]
, e ora Manu e Jean gab, convinti che la loro scoperta cambierà finalmente le loro vite.
Forse sono così anche io – Sono ossessionato con ciò che faccio. Ho la mia vita personale con mia moglie e i miei figli, che è per la maggior parte normale. Ma non gioco a tennis, guido barche, viaggio – no – Sono un normale uomo di famiglia ossessionato nel fare film. Questa è l’unica cosa che faccio.

Questo metodo americano di “testare” le commedie è terribile. Vogliono assicurarsi che tutti capiscano la battuta – quanto può essere terribile tutto ciò? Ogni volta che realizzo che un film che è fatto è piacevole, sono sorpreso. Ho tanta libertà artistica, che significa che sono l’unico responsabile. Se è un film noioso, è colpa mia.

I tuoi film, se qualcuno dovesse riassumerli, solitamente sembrerebbero essere delle storie semplici. Tutta la follia sta nei dettagli.
Normalmente è qualcosa che avviene sul set. Posso dire a un attore: “Non hai niente da fare per qualche secondo, quindi perché non ti tocchi i capelli?”. Penso che il modo in cui faccio i miei film – il modo in cui vengono filmati, le colonne sonore – rende possibile la mia presenza nei festival come questo. Cerco di far sembrare una commedia sciocca, un vero e proprio film. Quando guardi una stupida commedia di Will Ferrell, sai che è una stupida commedia di Will Ferrell, non è neanche un film. È intrattenimento. Io faccio commedie in modo serio.

Per quanto riguarda questa, avevo in mente Non è un paese per vecchi – ma solo per l’aspetto del film o per il fatto che non hanno usato nessuna musica. E’ un concetto interessante per me, perché quando vedo un film dove hanno esagerato con le colonne sonore, mi pietrifico. Non riesco nemmeno a ridere. Quando la musica è lì per significare, “Oh, ecco un momento sentimentale, e questo è un momento divertente,” Mi viene solo da dire: “Amico. No.”

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy