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CANNES 2020 Quinzaine des Réalisateurs

Paolo Moretti • Delegato generale della Quinzaine des Réalisateurs

"Non aver annunciato nulla pubblicamente non significa che non abbiamo fatto nulla per i film"

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- Paolo Moretti, delegato generale della Quinzaine des Réalisateurs spiega la sua scelta di non assegnare un'etichetta in assenza di un'edizione fisica a Cannes

Paolo Moretti  • Delegato generale della Quinzaine des Réalisateurs

Costretto dalla crisi sanitaria a rinunciare all'organizzazione della Quinzaine des Réalisateurs 2020, il delegato generale della sezione parallela di Cannes Paolo Moretti ha anche scelto di non assegnare a una lista di film l’etichetta cannense, a differenza della Selezione ufficiale del Festival di Cannes (articolo), alla Semaine de la Critique (news) e all’ACID (news). Analizziamo questa decisione.

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Cineuropa: Dal momento che l'edizione 2020 della Quinzaine a Cannes non era più possibile, come ha deciso di procedere sulla questione di una possibile etichetta?
Paolo Moretti:
A metà aprile, quando abbiamo fatto questo annuncio congiunto con le altre sezioni parallele e ci siamo trovati tutti nella stessa incertezza, eravamo aperti a tutte le possibilità. Ma non decidiamo da soli perché siamo soprattutto al servizio dei film. Parlando con i team, i produttori e i venditori dei film che avevamo identificato, pre-selezionato e in alcuni casi già selezionato, ci siamo resi conto innanzitutto che fare una selezione e organizzare un evento virtuale non era un'opzione. Così abbiamo deciso di completare il processo di selezione, per finire tutti i film che ci erano stati inviati e che, inoltre, avevano dei ritardi nella post-produzione. A metà maggio abbiamo finito e abbiamo fatto una comunicazione riservata a un numero ridotto di squadre, per far loro conoscere la nostra ammirazione per i loro lavori e il nostro feedback positivo, ma anche per chiedere loro di rimanere in contatto con noi perché la situazione era ancora estremamente indeterminata. La maggior parte di questi film non sapeva davvero cosa fare: uscire prima della fine dell'anno? Provare altri festival? Questi festival avrebbero accettato o meno un'etichetta? In questa lettera "shortlist", ci siamo offerti di supportarli nella rielaborazione delle loro strategie. Se volevano provare altri festival, erano ovviamente liberi; se avessero preferito aspettare l'edizione 2021, avremmo ripreso il discorso da dove lo avevamo interrotto. In ogni caso, siamo rimasti aperti a tutte le possibilità. Non escludiamo che i film prendano decisioni più avanti nel corso dell'anno e che, in quel caso, sia possibile per noi annunciare il nostro supporto e quindi accompagnare le loro uscite in sala. Le strategie di un numero considerevole di film sono ancora in evoluzione, in particolare sul momento opportuno per farli esistere. Non avevamo abbastanza materiale per costruire un programma coerente in relazione al lavoro di selezione che avevamo svolto. Esprimendo ufficialmente l’interesse della Quinzaine des Réalisateurs, questa lettera che abbiamo inviato dovrebbe tuttavia essere utile e preziosa per le relazioni istituzionali e di mercato, nonché per le richieste di finanziamento relative a progetti futuri. E’ anche un’informazione che può essere comunicata all'interno del settore per ottenere un po' più di attenzione sia da parte degli acquirenti che di altri festival. Ci auguriamo che questa possibilità di comunicare che un film ha ricevuto l'interesse della Quinzaine possa essergli utile e che abbia ripercussioni positive. Non aver annunciato nulla pubblicamente non significa che non abbiamo fatto nulla per i film.

Il particolare status cannense della Quinzaine, che è nata in uno spirito di indipendenza e che è guidata dai cineasti della SRF, ha avuto un ruolo in questa decisione?
La SRF lascia una grande autonomia operativa alla Quinzaine, ma ovviamente l'ho informata regolarmente sullo sviluppo degli eventi e della nostra decisione. Con le altre sezioni di Cannes, condividiamo esattamente la stessa preoccupazione per i film che avrebbero potuto e dovuto partecipare a Cannes quest'anno. Tutti hanno reagito rispondendo alle loro sfide specifiche e penso che tutti abbiano fatto del loro meglio con i film con cui erano in discussione. Non è una questione di autonomia o differenza, è una questione di pertinenza e coerenza tra i film e il progetto di ciascuna selezione. Esistono diversi spiriti che trovano espressione a Cannes e che si incarnano nelle diverse sezioni, e la differenza nella nostra azione risponde solo a questo.

Qual è il suo sentimento personale riguardo al fatto di dover rinunciare a questa edizione di Cannes?
Un'enorme tristezza, ovviamente. Ma un'enorme tristezza per qualcosa di inevitabile. C'è anche una sorta di accettazione e un grande desiderio di riprendersi. È un vero mix di sentimenti. E’ la prima volta che la Quinzaine è stata cancellata, quindi non è stata una decisione semplice e, con il team della Quinzaine, abbiamo davvero sofferto ed esplorato tutte le possibilità prima di prenderla. Ma è una decisione che risponde allo stato del mondo, quindi relativizziamo anche le cose. Ci sono migliaia di persone in tutto il mondo che stanno ancora morendo per questa malattia, la nostra situazione non è certo la più grave.

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(Tradotto dal francese)

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