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Spagna

Juanra Fernández • Regista di Rocambola

"Le piattaforme hanno dimostrato durante questo confinamento che sono molto necessarie"

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- Abbiamo parlato al telefono con Juanra Fernández, il regista del thriller spagnolo Rocambola che esce direttamente online, questo venerdì, sulla piattaforma web Filmin

Juanra Fernández  • Regista di Rocambola

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è un film indipendente che si svolge in una casa di campagna e nei suoi dintorni, con protagonisti i violenti Juan Diego Botto e Jan Cornet, ed esce direttamente su Internet tramite Filmin. Il suo regista, Juanra Fernández, confinato nella sua casa di Cuenca, ha risposto alla nostra chiamata da Madrid.

Cineuropa: Il suo film è completamente indipendente, senza l'aiuto del ministero della Cultura o di qualsiasi televisione.
Juanra Fernández:
Ha avuto solo l’aiuto per ottenere i permessi per girare e poco altro dalle istituzioni locali e regionali, ma dal ministero niente. Abbiamo fatto tutto con investimenti privati, il che mi ha dato assoluta libertà: quando ho scelto la squadra, dato che sarebbe stato girato in Castilla La Mancha e la società di produzione è di qui, abbiamo fatto in modo che la maggior parte provenisse da questa regione. Dato che sono professore alla scuola di cinema e insegno anche all'università, ho cercato di coinvolgere gli allievi per completare la squadra del film, per dare loro una possibilità e potersi aprire una strada nella loro futura carriera. Le posizioni di responsabilità erano ricoperte da professionisti, ma l'80% della squadra era principiante e questo era il loro primo lavoro.

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Rocambola è un film girato principalmente in interni: è stato più difficile pianificare le scene?
Sì, perché ripetevamo più volte la stessa scena. Ecco perché bisogna cercare di tirar fuori un po' di immaginazione, per vedere dove posizionare la camera per diversificare le cose e non perdere il ritmo che si fa sempre più intenso. È stato impegnativo, ma divertente.

Davanti a questo tipo di film claustrofobici, non si può fare a meno di pensare a Roman Polanski. Quali altri maestri del cinema l’hanno influenzata direttamente o indirettamente?
L’inquilino del terzo piano e Rosemary’s Baby ci sono senza dubbio. Ho voluto anche fare qualche strizzata d’occhio: c'è una scena in cui volevo emulare una delle scene più famose di Shining di Stanley Kubrick. C'è anche un cenno a Jean-Luc Godard nella scelta dei nomi dei personaggi: sebbene il protagonista si chiami Saeta, in relazione a Satana, dall'inferno della Divina Commedia, all'inizio si chiamava Lazlo e la sua compagna Ingrid, come quando in Fino all’ultimo respiro i protagonisti dicono che avrebbero voluto chiamarsi così.

Il film parla di come la paura porti alla violenza. Come dosarla e affrontarla sullo schermo?
La violenza è implicita nella nostra società: la vediamo di continuo. Penso che siamo così abituati alla violenza che a volte non ci sorprende. Evidentemente, la paura porta alla violenza, e ci sono diversi modi per reagire a quella paura: uno è paralizzarti e rimanere impassibile, e un altro è reagire con la violenza. La motivazione dei personaggi li porta a lavorare con quella violenza per raggiungere i loro obiettivi, soprattutto il protagonista (interpretato da Juan Diego Botto), e quello che fanno gli altri è difendersi.

Un altro tema che il film affronta è l’ambizione senza limiti...
Questa è la motivazione principale del ruolo di Dante (Jan Cornet): l'ambizione. C'è un'altra strizzatina d'occhio qui, nel titolo del film: Rocambole, uno dei personaggi dei romanzi feuilleton di Pierre Alexis Ponson du Terrail, pubblicati alla fine dell'Ottocento, sui ladri colletti bianchi. Dante è come uno di loro, poiché l'unico approccio economico di cui desidera vivere è il furto.

Grazie per le sue parole e le auguro il meglio per l’uscita online del suo film!
Ci stiamo già adattando alla nuova normalità e penso che sia un bene uscire sulle piattaforme, che durante questo confinamento hanno dimostrato di essere tremendamente necessarie: cosa sarebbe stato di noi, così rinchiusi, senza di loro? Sono state la porta verso la cultura più diretta che abbiamo mai avuto. Spero che la gente torni al cinema, ma i due sistemi devono coesistere. Ora è molto più facile accedere a questi contenuti. Sono d'accordo sul fatto che nulla sostituisca la magia di entrare in una sala e guardare il film su un grande schermo, ma ecco, è un'altra opzione e tutti lo stanno riconoscendo, quindi lo streaming resterà. Era qualcosa che avevamo già e coesisteva con le sale cinematografiche, ma ora ha anche mostrato quanto sia necessario.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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