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SUNDANCE 2020 Concorso World Cinema Dramatic

Massoud Bakhshi • Regista di Yalda, a Night for Forgiveness

"Il mondo è diviso tra una ricca minoranza che vuole tutto e una maggioranza che non ha nulla"

di 

- Il regista iraniano Massoud Bakhshi parla di Yalda, a Night for Forgiveness, una produzione maggioritaria europea incoronata al Sundance e in viaggio verso la Berlinale

Massoud Bakhshi  • Regista di Yalda, a Night for Forgiveness

Rivelatosi alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2012 con A Respectable Family [+leggi anche:
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, l'iraniano Massoud Bakhshi ha messo a segno un bel colpo al 36° Festival di Sundance dove Yalda, a Night for Forgiveness [+leggi anche:
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intervista: Massoud Bakhshi
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, suo secondo lungometraggio, si è aggiudicato il Gran Premio della giuria del concorso World Cinema Dramatic. Venduto da Pyramide e guidato in produzione dai francesi della JBA con Germania, Svizzera, Lussemburgo, Iran e Libano, il film sarà proiettato nella sezione Generation della 70ma Berlinale (dal 20 febbraio al 1° marzo).

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Cineuropa: Da dove viene l'idea di Yalda, a Night for Forgiveness? Quanto è stato ispirato dalla realtà?
Massoud Bakhshi:
L'idea originale del film è nata da film documentari sulle donne condannate per l'omicidio dei loro mariti. Vengo dal cinema documentario e questi film mi hanno davvero toccato. Il realismo sociale è molto presente nel cinema iraniano. Mentre scrivevo e riscrivevo la sceneggiatura, ho parlato con molti avvocati ed esperti e ho imparato molto sulla legge e sulla situazione di queste donne.

Perché il tema del perdono e della vendetta la interessava così tanto? Come ha voluto affrontarlo?
Questo è un tema abbastanza comune nella società iraniana. Gli omicidi e i delitti passionali avvengono soprattutto nelle classi sociali svantaggiate e spesso i condannati cercano di ottenere il perdono dalle famiglie delle vittime. Ma non possono permettersi il prezzo del sangue, ossia i soldi che la persona condannata deve pagare alla famiglia della vittima in caso di perdono. Di conseguenza, l'elite della società, le ONG, gli attivisti, nonché i giornalisti, le star del cinema e i campioni dello sport cercano questo denaro dai loro benefattori, al fine di promuovere la cultura del perdono. E anche per il sistema giudiziario è importante ridurre il tasso di esecuzioni.

La questione della differenza di classi sociali tra i due protagonisti emerge durante il film. Perché ha voluto esplorare anche questo tema?
Questo problema è molto importante e comune nell'attuale società iraniana, è anche un tema universale nel nostro mondo. Penso che il mondo sia diviso tra una ricca minoranza che vuole tutto e una maggioranza che non ha nulla, che è infuriata e che cerca giustizia e pari diritti. Viviamo in un mondo in cui un danese può viaggiare in oltre 100 paesi senza la necessità di un visto, mentre un afghano o un iracheno possono recarsi in soli tre o quattro paesi con il loro passaporto.

Come ha gestito il registro altamente emotivo del soggetto e il ritmo del film?
Ho lavorato alla sceneggiatura per più di quattro anni. E con le attrici, abbiamo provato molti avvenimenti del passato dei protagonisti, di backstory, in modo che incarnassero al meglio ogni personaggio.

Quali erano le sue intenzioni principali in termini di messa in scena e di lavoro sulla fotografia e sul suono?
Sapevo che era difficile realizzare un huis clos senza mantenere un'armonia di ritmo e di messa in scena. Nella sceneggiatura ho suddiviso le scene dello show e del backstage, e sapevo che dovevo girarle con due stili diversi. Lo show è troppo luminoso e colorato, il backstage è scuro con colori opachi e smorti; e abbiamo parlato con il direttore della fotografia per trovare le luci e i movimenti appropriati. Abbiamo anche girato il reportage televisivo prima delle riprese principali, è stata una preparazione efficace per l'attrice principale e la squadra.

Come è stato il processo di finanziamento del film?
Molto lungo e complicato. Dato il divieto del mio primo film nel mio paese, era impossibile trovare finanziamenti in Iran, e in Europa non è facile trovare finanziamenti per un film in lingua straniera con un cast e una squadra per lo più iraniani, destinato oltretutto a essere girato solo in Iran perché non esiste un accordo di coproduzione con questo paese. I miei produttori hanno impiegato due anni per trovare i partner e i finanziamenti necessari per questo film.

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(Tradotto dal francese)

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