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ROMA 2019

Andrei Konchalovsky • Regista di Il peccato

"Michelangelo ha avuto la fortuna di essere considerato un genio"

di 

- Il regista russo Andrei Konchalovsky ci parla del suo film su Michelangelo, Il peccato, evento speciale di chiusura alla 14ma Festa del Cinema di Roma

Andrei Konchalovsky • Regista di Il peccato

Evento speciale di chiusura alla 14ma Festa del Cinema di Roma, Il peccato [+leggi anche:
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è il kolossal d’autore che il regista russo 82enne Andrei Konchalovsky dedica a Michelangelo Buonarroti, interamente girato in Italia per quattordici settimane. Coproduzione russo-italiana, il film è prodotto dalla Fondazione Andrei Konchalovsky per il sostegno al Cinema e alle Arti Sceniche e da Jean Vigo Italia con Rai Cinema. Il maestro del Rinascimento è interpretato da Alberto Testone (già protagonista di Pasolini, la verità nascosta). Il peccato uscirà il 28 novembre con 01 Distribution. Ne abbiamo parlato con il regista, Leone d'Argento a Venezia nel 2016 con Paradise [+leggi anche:
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e nel 2014 con Le notti bianche del postino, a Roma.

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Cineuropa: Perché un film su Michelangelo? Cosa l’ha attratta di più di questo grande artista?
Andrei Konchalovsky:
La migliore risposta è, perché no. Adoro l'Italia, viaggio molto in Italia, ammiro la cultura italiana e adoro i fiorentini, hanno un pessimo carattere e sono molto orgogliosi della loro città. Come dicono, il 70% dell'arte mondiale è fatta in Italia e il 70% dell'arte italiana è fatta a Firenze, quindi ogni grande artista è venuto a Firenze prima o poi, e da Firenze è andato a Roma, Venezia, o a Düsseldorf, Monaco, come Dürer. Michelangelo una volta disse al suo discepolo: "Grazie a Dio Dürer vive in Germania, perché se vivesse qui ci ucciderebbe tutti", perché Dürer era un artista eccezionale. La vita di un artista non è mai facile, ma durante il Rinascimento ce n'erano così tanti, e non so perché alcuni di loro non siano considerati geni, anche se non sono peggio o meno potenti di Raffaello, Canova, Canaletto... Michelangelo ha avuto la fortuna di essere considerato un genio. Poi leggi la sua poesia e ti rendi conto che la sua vita non è stata così dolce, è stata piena di viaggi e conflitti, e questo diventa una storia: perché un genio simile era così infelice nella sua vita? Ecco perché ho girato un film su Michelangelo.

Lei afferma che questo non è un film, è una visione. Che cosa intende?
Non volevo ritrarre il Michelangelo che tutti conoscono o fare un film biografico. Non è un film sullo scultore, ma una visione di un essere umano egoista, duro, ma anche molto tenero che visse durante il Rinascimento. Ecco perché non mostro mai Michelangelo mentre scolpisce le sue famose statue o mentre dipinge la Cappella Sistina: ero più interessato alla sua talentuosa personalità – conosceva la Divina Commedia a memoria – ma anche a quei lati meno edificanti che tuttavia non ci impediscono di amarlo.

Il suo ritratto del XVI secolo è crudo, sporco, crudele.
Siamo molto lontani nel tempo ed è difficile dire com'era davvero quel periodo. Dobbiamo pensare al rumore degli zoccoli nelle strade e all'odore che c’era allora. La cosa principale per me era raccontare questo periodo non in modo esotico, ma in modo naturale. Ma la vita allora era molto diversa da quella che ho mostrato, era molto più difficile e crudele. Il fuoco dell'Inquisizione era ovunque, la morte era ovunque, per non parlare di epidemie come la peste... Non volevo mostrare la realtà, ogni film crea un'illusione della realtà: se ci credi, è vero.

Qual è stata la più grande sfida nel fare questo film?
Una sfida è stata ricreare la produzione in marmo dorato. La cosa più complicata è stata ricostruire l'intero processo e poi girare questo processo tutti insieme. Hai questo blocco di marmo di centinaia di tonnellate che devi portare giù dalla montagna, mettere sul carro, e poi devi portare 35 tori in montagna per tirare il carro. Oggi ci vogliono trenta camion per trasportare i tori, dar loro da mangiare e pulire tutti gli escrementi che lasciano: è molto più difficile che lavorare con gli attori.

Come ha trovato Alberto Testone?
È stato molto difficile trovare un attore che interpretasse Michelangelo perché mi hanno offerto così tanti attori famosi, e ogni volta io dicevo "ma non assomigliano a Michelangelo!". Ho chiesto un attore con il naso rotto, perché Michelangelo aveva il naso rotto. "Cercate tra i pugili", dicevo. Poi ho chiesto un attore che assomigliasse a Pasolini, perché Michelangelo assomiglia fisicamente a lui. Così ecco questo attore che ha interpretato Pasolini in un film. Abbiamo fatto alcune prove e ho trovato che Alberto fosse fisicamente e caratterialmente la persona giusta.

Al momento sta lavorando in teatro a Roma?
Avrò due spettacoli in scena il prossimo mese a Roma, come regista: Scene da un matrimonio al Teatro Eliseo e Amadeus al Teatro Quirino. Sto anche finendo il mio nuovo film, Dear Comrades. Tutto questo allo stesso tempo. Adesso vado alle prove e più tardi in sala di montaggio. Finirò a mezzanotte.

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(Tradotto dall'inglese)

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