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TORONTO 2019 Discovery

Shelly Love • Regista di A Bump Along the Way

"Mi sento motivata a raccontare storie femminili e a fare un resoconto autentico della loro esperienza"

di 

- Abbiamo intervistato Shelly Love, regista della commedia nordirlandese A Bump Along the Way, con Bronagh Gallagher e Lola Petticrew nei ruoli principali

Shelly Love  • Regista di A Bump Along the Way
(© Marian Alonso)

La regista scozzese Shelly Love ci ha parlato del suo primo lungometraggio, A Bump Along the Way [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Shelly Love
scheda film
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, proiettato nell’ambito della sezione Discovery al Toronto International Film Festival.

Cineuropa: Il film ruota attorno a una madre single di 44 anni la cui figlia adolescente Allegra ne disapprova lo stile di vita. Perché ha deciso di raccontare la loro storia?
Shelly Love: Quando lessi la sceneggiatura, la mia bambina aveva solo un anno, quindi tutte le emozioni della maternità erano particolarmente fresche. L’arrivo della sceneggiatura fu come un colpo di serendipità. Mi sono potuta relazionare alla storia su così tanti livelli, perché come Pamela sono una mamma single, avendo avuto la mia bambina a 43 anni. Come regista, mi sento motivata a raccontare storie femminili e a fare un resoconto autentico della loro esperienza. Ho sentito il dovere di raccontare la storia di Pamela. Io stessa ho provato la pressione sociale e biologica di avere un figlio. Ho dovuto fare scelte difficili e ritagliarmi un percorso personale.

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A Bump Along the Way è una storia d’amore tra madre e figlia. In definitiva, è il loro amore l’una per l’altra che le fa andare avanti. Sia la madre sia la figlia sono vittime di bullismo nel loro mondo: Pamela si sente responsabile di questo. Con l'introduzione dello smartphone nella nostra vita, i giovani sono ancora più vulnerabili. Sono rimasta affascinata dai personaggi schietti e umoristici della sceneggiatura e mi ha entusiasmato l'opportunità di presentare le scene emotive, accanto alle parti divertenti, in modo che sia possibile identificarsi.

Cosa l’ha spinta a scegliere Bronagh Gallagher e Lola Petticrew per i loro ruoli? Quando hanno aderito al progetto?
Bronagh è la sorella di Louise Gallagher, la produttrice. Quando entrai a far parte del progetto, Bronagh aveva mostrato un certo interesse per la sceneggiatura e stava pensando di interpretare Mary, la migliore amica di Pamela. Essendo un’ammiratrice del lavoro di Bronagh da un po’ di tempo, ho pensato che sarebbe stata molto più adatta a interpretare Pamela, perché avrebbe portato autenticità ed energia vitale al ruolo. Bronagh è anche nata e cresciuta a Derry, una donna con un vero spirito Derry, quindi non avremmo potuto trovare un'attrice migliore. Louise ha portato anche Lola alla mia attenzione. La vidi per la prima volta in Come Home della BBC, e pensai che fosse brillante. Abbiamo invitato Lola a leggere la sceneggiatura, e ho capito subito che era quella giusta per la parte. È intelligente, veloce e talentuosa.

Lei non è semplicemente una regista, ma piuttosto una visual artist a 360 gradi e coreografa. In che modo il suo background diversificato influenza il suo lavoro di regista?
Ho studiato drammaturgia della danza contemporanea e ho lavorato come artista indipendente prima di iniziare a fare film. L’esito dell’unione del mio background interdisciplinare con l’approccio sperimentale è un corpus di opere che attraversa il confine tra movimento e finzione. Questi film sono stati realizzati attraverso un processo d’ideazione, che porta alla ribalta il linguaggio fisico. A Bump Along the Way è un bel cambiamento rispetto ai miei film precedenti e segna il mio passo verso il dramma integrale al quale avevo mirato sin dall’inizio. Con il grado di ex ballerina e coreografa dirigo istintivamente, sentendomi a mio agio in una scena o in un personaggio mentre mi muovo fisicamente attraverso lo spazio. Ho anche studiato composizione musicale, così la musica influenza tutto ciò che faccio su un certo piano; spesso ho un’idea di come suona il mondo dentro il film prima di realizzarlo. Ho un occhio visivo acuto, perciò l’aspetto e la sensazione sono importanti per me. Lavoro sempre a stretto contatto con la mia scenografa per creare il mondo sullo schermo. Il mio percorso non convenzionale nel cinema mi ha permesso di avvicinarmi al materiale da un’altra prospettiva. Credo che questo sia un punto di forza che spero di poter sfruttare in futuro.

Ha qualche aneddoto divertente dal set?
Com'è tipico dei film a basso budget, abbiamo dovuto girare molte scene in un tempo brevissimo. Mentre stavo pianificando la scena del parto, ho dovuto escogitare un modo semplice ma efficace per mettere al mondo il piccolo Alfie. Avevo già deciso di non rivelare la nascita e concentrami invece su Pamela e Allegra. È stata una fortuna, perché alla fine avevamo soltanto una decina di minuti per girare la scena. Arrivare a un momento così importante della storia con pochi minuti a disposizione e una bambolina di plastica ci è sembrato particolarmente crudele. Comunque Bronagh ha fatto del suo meglio e Alfie è venuto al mondo tutto intero.

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(Tradotto dall'inglese da Chantal Gisi)

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