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PRODUCERS ON THE MOVE 2019

Nadia Trevisan • Produttore, Nefertiti Film

“Lavorare in una terra di confine mi ha portato a pensare ai progetti in un contesto internazionale”

di 

- Abbiamo discusso con il produttore italiano Nadia Trevisan della sua esperienza e delle aspettative come Producer on the Move dell'EFP a Cannes

Nadia Trevisan • Produttore, Nefertiti Film

Nata dieci anni fa dall’incontro tra Nadia Trevisan e il regista Alberto Fasulo, la Nefertiti Film è una società di produzione cinematografica indipendente, radicata nel territorio del Friuli Venezia Giulia ma ormai inserita in un panorama cinematografico internazionale. Oltre ai titoli firmati da Fasulo, come Rumore Bianco, TIR [+leggi anche:
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intervista: Alberto Fasulo
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e il recente Menocchio [+leggi anche:
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- che è stato selezionato nel concorso ufficiale del 71mo Festival di Locarno - Nefertiti ha realizzato History of Love [+leggi anche:
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intervista: Sonja Prosenc
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della regista slovena Sonja Prosenc, entrando in coproduzione con Slovenia (Monoo) e Norvegia (Incitus) e ha ora in cantiere un nuovo progetto con la Francia. Trevisan è stato selezionata per i Producers on the Move 2019 dell'European Film Promotion.

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Cineuropa: TIR vinse l’edizione 2013 del Festival di Roma. Arrivando poi nelle sale, ha per così dire sdoganato il documentario in Italia, assieme a Sacro GRA [+leggi anche:
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intervista: Gianfranco Rosi
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, facendo conoscere ad un pubblico più largo il cosiddetto docufiction. Un grande merito nel difficile panorama della circolazione di alcuni generi.
Nadia Trevisan:
Produrre TIR è stata un’esperienza formativa. Ancora oggi mi si chiede se sia un documentario o un film di finzione. Credo sia bello poter parlare semplicemente di film, un film che ha permesso di far conoscere una realtà sommersa sebbene sotto gli occhi di tutti, come il mondo dei camionisti. Dall’altra parte il gran parlare della critica, anche se non sempre favorevole nei confronti di questo film, ha permesso che si discutesse del film stesso e del suo autore Alberto Fasulo. A posteriori, dopo tanti anni, ti posso dire che il fatto che se ne sia parlato così tanto è perché ha scosso e smosso la critica, e di ciò non posso che esserne contenta.

Menocchio è stato un progetto finanziato e sviluppato attraverso importanti soggetti europei, come ad esempio EAVE, e con una Menzione speciale all’Eurimages Co-production Development Award. Ed è un film coraggioso e intenso, che forse non ha avuto la distribuzione che meritava. E’ uno storico problema dei film di qualità italiani. Qual è stata la vostra strategia?
Il film ha avuto un buon percorso produttivo che ha fatto crescere anche me come produttore, oltre che permettere al film di essere sviluppato e prodotto in un contesto internazionale. Non sono totalmente d’accordo nell’affermare che non ha avuto una distribuzione adeguata, almeno per quanto riguarda la distribuzione italiana. In questo caso abbiamo deciso di auto-distribuirlo. Siamo usciti in sala a fine ottobre 2018 e ad oggi il film è ancora nelle sale italiane. La strategia distributiva è stata cucita addosso al film, prendendosi cura di ogni minimo aspetto. Abbiamo seguito il processo distributivo sala per sala, accogliendo le richieste degli esercenti e condividendo con loro le modalità migliori di uscita per ogni singolo cinema. Le proiezioni sono state seguite dal regista o dagli attori principali nonché dagli storici, con cui si è aperto un interessante dialogo. Il riscontro del pubblico è stato molto positivo, e abbiamo trovato una grande partecipazione anche nei numerosi Q&A organizzati durante il tour. 

Come società nata e attiva nel Friuli Venezia Giulia, Nefertiti Film ha una naturale predisposizione alla coproduzione con i Paesi dell’Est, e lo dimostra anche History of Love della slovena Sonja Prosenc. Uno dei prossimi progetti, Piccolo Corpo, è in coproduzione con la Francia. Ci parli di queste esperienze?
Piccolo Corpo è una co produzione con la Francia, ma siamo in attesa di avere risposte anche dalla Slovenia. History of Love è la prima coproduzione tra Slovenia, Italia e Norvegia. Menocchio è una coproduzione con la Romania. Vivere e lavorare in una terra di confine mi ha portato naturalmente a pensare ai progetti di Nefertiti in un contesto internazionale. Grazie anche al grande lavoro di internazionalizzazione fatta dal Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, che assieme alla Film Commission FVG, ha permesso che un territorio come il nostro fosse al centro del panorama europeo. Dal punto di vista prettamente produttivo, credo che le coproduzioni internazionali siano altamente formative, perché ti obbligano a rapportati con realtà industriali diverse dalla nostre, e inoltre danno al film una visibilità e un respiro che altrimenti non avrebbe.

Quali sono le tue aspettative a Cannes come “Producer on the Move”?
Sono molto felice di essere stata selezionata per Producers on the Move. Ringrazio Istituto Luce Cinecittà per la possibilità che mi ha dato candidando me come produttore italiano. Sono onorata di poter condividere dei momenti con i colleghi produttori selezionati in questa edizione. Sicuramente avrò la possibilità di crescere professionalmente e di potermi confrontare con un alto livello di professionisti dell’industria cinematografica. Spero di aumentare ulteriormente la mia rete di contatti, e magari aprirmi a qualche nuovo progetto in coproduzione internazionale.

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