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BERLINALE 2019 Berlinale Special

Juliette Binoche • Attrice

"C'è una libertà che viene con l'età, soprattutto davanti alla cinepresa"

di 

- BERLINO 2019: Abbiamo incontrato la superstar francese Juliette Binoche per parlare dei suoi ultimi due ruoli, in Celle que vous croyez e come presidente di giuria alla Berlinale 2019

Juliette Binoche  • Attrice
(© Fred Meylan)

Juliette Binoche sta facendo il doppio lavoro al Festival di Berlino di quest'anno, sia come presidente di giuria che come protagonista di Celle que vous croyez [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Juliette Binoche
scheda film
]
di Safy Nebbou, basato sul romanzo omonimo di Camille Laurens. Presentato nell’ambito del Berlinale Special Gala, il film vede Binoche interpretare una cinquantenne divorziata di nome Claire, che avvia una relazione amorosa online con Alex, molto più giovane di lei. Ma il problema è che Claire usa un profilo falso, e le sue bugie cominciano ad avere le gambe corte.

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Cineuropa: Claire è un’insegnante di successo; ha bei figli e una carriera avviata. Cosa la porta improvvisamente a fingere di avere 20 anni?
Juliette Binoche: Da come l’ho intesa io, la sensazione di abbandono è insopportabile per lei. È stata abbandonata dal marito per una donna più giovane, abbandonata dal suo amante, a cui non importa molto di lei. Cerca un modo per non sentirlo, aggrappandosi a qualcosa che non funziona più. Facebook è uno dei mezzi che usa, ma arriva al punto in cui deve distruggere l'illusione. È doloroso capire che sei una perdente, ma ciò le dà una nuova forza. Non ha più paura: raggiunge un luogo in cui si apre a nuove cose ed è in grado di andare avanti. Questa sensazione di abbandono è semplicemente orribile. La sentiamo molto presto da bambini, ma sentirla di nuovo da adulti...

Si nasconde dietro testi e messaggi. Ma esprimere le emozioni in questo modo non è esattamente più sicuro, vero?
Sembra sicuro, ma questo film ti mostra che non lo è; è un'illusione. La fisicità è qualcosa che può confermare i sentimenti, il corpo ha bisogno di essere coinvolto. E quando non succede, è più pericoloso, in un certo senso. Sei intrappolato in quella illusione.

Eppure, in qualche modo è anche un film che non evita di mostrare la sessualità femminile, anche la gente probabilmente pensa che non dovrebbe più sentirsi così.
Mio padre ha 85 anni e continua a flirtare con tutte le infermiere! Non va mai via. Il bisogno di desiderio è sempre lì, ma sta a te scegliere come esprimerlo. Con il tempo, puoi imparare a conviverci in un modo diverso – un modo migliore, se sei fortunato. Non ne sei dipendente come quando avevi 20 anni. 

Quindi, quando si affronta una relazione, bisognerebbe essere pronti a lasciar andare?
O lasciare che non sia niente, che non è facile. Quando cresci emotivamente, sembra che stai morendo. Ed è così – c'è una parte di te che muore per raggiungere quello strato più profondo. L'età può essere uno strumento meraviglioso per questo. Ci lamentiamo sempre dell'età e ne abbiamo paura, ma è l'età che ti porta serenità, e io ci credo davvero. C'è una libertà che viene con l'età, soprattutto di fronte alla cinepresa. Mostra la verità di ciò che stai vivendo come essere umano. Ecco perché questo ruolo è stato fonte di gioia per me, perché la vita è apprendimento, e impari quando sei giovane e quando sei vecchio.

C’è qualcosa che cerca come presidente di giuria?
È più ciò che sembra importante dare al mondo. Questo è il potere che abbiamo: concentrarci su temi specifici. La Berlinale sceglie film politici che hanno soggetti molto contemporanei, che ci fanno pensare e crescere come società. Abbiamo bisogno di sentire voci diverse, e credo che avremo sempre più registe ai festival. Stanno già dimostrando la loro abilità artistica e capacità, ma Dieter [Kosslick, il direttore del festival] mi ha detto: "Non ho scelto questi film perché erano fatti da donne; li ho scelti perché erano buoni".

Claire è un personaggio complicato perché mente tutto il tempo: al suo amante, alla sua terapeuta, interpretata da Nicole Garcia, e persino a se stessa. Da attrice esperta, pensa di sapere già cosa porta le persone a comportarsi così?
Interpretare un ruolo non significa dire bugie; significa dire la verità. Ma il mio personaggio cerca di evitarlo, quindi è un gioco a nascondino. Gli attori sono abituati ad analizzare le emozioni; sai dove andare per esprimere o ricreare la vita – un po' come un pianista che sa dove si trova il Re minore. Fa parte del mio mestiere.

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(Tradotto dall'inglese)

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