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Josée Brossard • Coordinatrice generale, Sunny Side of the Doc

Factual programming e altre "realtà"

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- Cineuropa ha incontrato Josée Brossard, coordinatrice generale del Sunny Side of the Doc, l’appuntamento internazionale dei professionisti del documentario

Josée Brossard • Coordinatrice generale, Sunny Side of the Doc

Cineuropa ha incontrato Josée Brossard, coordinatrice del Sunny Side of the Doc, il grande appuntamento a La Rochelle dei professionisti del documentario, per parlare della crescita progressiva del mercato attorno al suo core business, ma anche del suo spirito di innovazione ben illustrato dalla nuova iniziativa PiXii (Parcours Interactif d’eXpériences Immersives & Innovantes).

Cineuropa: Se lei è coordinatrice generale dei mercati, è perché a Sunny Side of the Doc si sono aggiunti in 28 anni altre iniziative.
Josée Brossard
: Sunny Side of the Doc resta l’evento-faro per il settore, ma accanto ad esso ci sono gli incontri di coproduzione, che si articolano attorno ai pitch (molti pitch) e a qualche conferenza. L’impresa è cominciata in Nord America (New York, Toronto, Montreal, Washington) e poi siamo andati a Sofia, Londra... L’idea era stimolare i professionisti di territori poco abituati alla coproduzione a conoscersi e a coprodurre, e ha funzionato, questi incontri hanno aperto delle opportunità: non solo hanno dato luogo a coproduzioni, ma hanno creato delle abitudini di lavoro che vanno al di là del singolo progetto.

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Di fatto, siamo stati portati a spingerci più lontano dai nostri clienti – perché non ci seguirebbero se la cosa non funzionasse – ed è con questo slancio che abbiamo lanciato Asian Side of the Doc, la cui 8a edizione si terrà a novembre, così come il Latin Side of the Doc, che abbiamo innestato in festival già esistenti, ma che non abbiamo potuto mantenere per più di qualche edizione per ragioni economiche e per la lentezza di questi mercati: sulle coproduzioni come sulle vendite, i professionisti non passavano all’azione.

Come descriverebbe la presenza dell’Europa a Sunny Side?
Al di là della Francia (54%), siamo abbastanza contenti delle selezioni e della frequentazione europee: i tedeschi, in particolare, lavorano molto qui, riceviamo anche molti scandinavi, e l’EDN ha sempre una delegazione molto importante. Con i paesi dell’Est, a parte la Polonia che ha un posto al mercato (mentre la Bulgaria non più), è più difficile, per ragioni economiche, e la crisi non ha aiutato. Avendo noi il sostegno di Europa Creativa Media, cerchiamo di proporre regolarmente degli incentivi (posto gratuito, possibilità di venire per diversi produttori), ma resta complicato.

La grande novità dell’anno è l’aggiunta dello spazio PiXii, che si annuncia come un’esplorazione delle "4 realtà" (virtuale, aumentata, mista, immersiva).
Con PiXii, si esce dal supporto schermo stricto sensu per passare agli schermi a 360°, ai caschi, a dispositivi come The Cube (che di fatto è un cilindro), a installazioni sonore di realtà aumentata. L’apertura dello spazio al pubblico il pomeriggio permette di misurare l’attrattività di questi dispositivi, in particolare quelli che sono ludo-educativi, come l’esplorazione pluridisciplinare di Marte che propone la rete Canopé, e che permette fra l’altro ai bambini di imparare a codificare (per muovere robot) in un modo che chiaramente li appassiona, ma tutte le fasce d’età sono attratte. D’altronde, la sfida era quella di proporre installazioni varie.

Sono accessibili per i produttori che vengono al Sunny Side?
E’ già una realtà. E’ già da un po’ che i diffusori hanno declinazioni online, piattaforme varie, che puntano sui formati brevi creati per Internet. Sempre più, creano reparti dedicati alle nuove tecnologie, alcuni producono già contenuti, e poi ci vogliono strumenti digitali per indicizzare i cataloghi – perché la moltiplicazione delle declinazioni possibili con questi prodotti spinge verso strumenti digitali, piattaforme di indicizzazione, di lavoro, dà quindi anche nuove idee, apre un campo potenziale di creatività che è enorme perché non c’è un modello stabilito. Strumenti digitali, immaginazione, dati: è tutto là, sul tavolo...

E il ruolo del produttore è sempre centrale. Gli studios producono tecnologie formidabili ma il contenuto è sempre il punto di partenza e di arrivo. E’ davvero l’incontro tra i creativi, gli studios e i produttori che può dare i migliori risultati in termini di concezione, di redditività.

E tutto ciò si concilia con il tema della Storia scelta per questa 28a edizione del Sunny Side of the Doc.
Assolutamente, soprattutto perché al di là della novità PiXii, restiamo in un core business che è il "factual programming": i programmi sulla Storia, le scienze, ecc. C’è una buona percentuale di partecipanti che lavorano in questo campo, e il numero aumenta di anno in anno.

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(Tradotto dal francese)

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