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Hugo Rosák • Responsabile del Film Industry Office, Festival di Karlovy Vary

"Confidiamo nelle opportunità che il cambiamento può portare sia ai produttori sia ai distributori"

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- Cineuropa incontra Hugo Rosák, responsabile del Film Industry Office al Festival di Karlovy Vary, per discutere delle nuove iniziative e piattaforme in programma per la prossima edizione

Hugo Rosák  • Responsabile del Film Industry Office, Festival di Karlovy Vary
(© Vaclav Jirasek)

Come da tradizione, il Karlovy Vary International Film Festival (KVIFF) organizza una presentazione di Work in Progress, l’Eurimages Lab Project, il Pitch&Feedback, e il Docu Talents. Tuttavia, quest’anno, il festival ha in serbo più novità per i professionisti del cinema presenti. Abbiamo parlato con Hugo Rosák, il responsabile del Film Industry Office, per vedere come il festival ha intenzione di affrontare le nuove sfide.

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Cineuropa: Il KVIFF presenterà per la prima volta, nella prossima edizione, Artisans in Focus. Qual'è l’obiettivo di questa piattaforma?                                                                                 Hugo Rosák: Artisans in Focus è una nuova piattaforma sviluppata insieme a Variety. Molti festival mettono sotto i riflettori i nuovi talenti e allora noi abbiamo pensato alle tante persone talentuose e impegnate nell’industria cinematografica, che lavorano infinite ore per rendere i film perfetti, ma i cui contributi sono raramente celebrati. Il nostro obiettivo è quello di mettere in luce montatori, costumisti, scenografi, direttori della fotografia e molti altri. Fondamentalmente, stiamo cercando di trovare queste figure dai film del nostro programma o dalle regioni che rappresentiamo. Presenteremo loro e il loro lavoro e organizzeremo un evento apposito in cui il pubblico potrà conoscere meglio queste professioni. Nei prossimi anni, questo sarà uno sforzo costante, e quindi sono felice di poter dire che, oltre al Future Frames (leggi la notizia), ora abbiamo anche una piattaforma più orientata all’industria e che ci permette di dare il giusto riconoscimento a delle persone senza le quali nessun regista o produttore potrebbe riuscire a fare niente. Quest’anno abbiamo un gruppo davvero notevole di artigiani, ad esempio Monika Willi, Annelle Brodeur, Wojciech Staron e Ondrej Nekvasil. 

Il panorama della distribuzione, che si modifica rapidamente, e la presenza del VoD, che di anno in anno si fa più importante, saranno l’argomento principale delle discussioni di quest’anno. Cosa devono aspettarsi i professionisti del cinema?
Come festival, ovviamente, ci occupiamo del grande schermo e quindi per noi è molto importante sostenere la distribuzione dei film d’essai. Ma il VoD esiste e non scomparirà. Al contrario, può favorire la produzione stessa dei grandi film. Cerchiamo di adottare una posizione che evidenzi le sfide che i distributori devono affrontare in questo clima mutevole e, allo stesso tempo, confidiamo nelle opportunità che il cambiamento può portare sia ai produttori sia ai distributori. Quest’anno ce ne occuperemo da diverse prospettive: prima di tutto guardando agli effetti della politica europea, e poi analizzando la reale posizione attuale dei distributori e il modo in cui si potrebbe migliorare. 

Ospiterete anche un programma di script doctoring, quest’anno.
In questo caso, le prospettive sono molto più ampie. Vogliamo spiegare perché lo sviluppo di sceneggiature sia importante ed è di questo che si discuterà nel nostro evento di martedì pomeriggio. È sempre più evidente che i film più attentamente curati in fase di sviluppo abbiano più successo ai festival. Il TorinoFilmLab (TFL) ne è un chiaro esempio, e lo stesso si può dire per MIDPOINT, che ospitiamo al Karlovy Vary. La premiata sceneggiatrice Naomi Foner terrà una lezione in cui spiegherà l’utilità dello script doctoring. Poi ci saranno i cineasti del TFL che parleranno della loro esperienza pratica nello sviluppo di sceneggiature. Oltre a condividere esperienze, vogliamo anche avviare una discussione, ed è per questo che quest’anno ci sarà la possibilità di incontrare professori ed ex-allievi e comprendere realmente di cosa si occupano nelle diverse fasi di sviluppo del film, nel lavoro di coinvolgimento del pubblico o di montaggio.

In che modo il KVFF affronterà il tema emergente della realtà virtuale?
La tecnologia esiste già. È incredibile sperimentarla e capire cosa potrebbe rappresentare. Tuttavia, il contenuto non c‘è ancora, e non eravamo neppure sicuri di come la forma cinematografica potesse essere correttamente rappresentata fino al successo dell‘istallazione di Alejandro González Iñárritu a Cannes. E anche i dispositivi elettronici disponibili sul mercato non sono ancora pronti, quindi chi vorrebbe produrre ad alti costi senza senza la certezza di un ritorno economico immediato? Stiamo affrontando le fasi iniziali di una discussione che probabilmente diventerà molto più frequente e intensa in futuro. La FAMU sta programmando l’inaugurazione di un nuovo dipartimento per la realtà virtuale e il gaming, e non credo che il KVFF farà da spettatore, in futuro. Per ora, vogliamo solo avviare questa conversazione tenendo d’occhio le tendenze e la situazione attuale, mostrando come è possibile costruire contenuti e certamente informare su ciò che è possibile fare. Per il futuro più lontano, tuttavia, prevediamo una rilevanza maggiore della realtà virtuale e del cinema immersivo soprattutto nei film documentari.

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(Tradotto dall'inglese)

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