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Tonia Mishiali • Direttrice artistica, Cyprus Film Days

“Stiamo cercando di espanderci ancora di più”

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- Cineuropa ha discusso con Tonia Mishiali, direttrice artistica del Cyprus Film Days, del presente e del futuro di questo festival locale dalle alte ambizioni

Tonia Mishiali  • Direttrice artistica, Cyprus Film Days

Con i suoi 15 anni di esistenza, il Cyprus Film Days International Festival è oggi l’evento cinematografico più importante del paese mediterraneo. Cineuropa ha avuto la fortuna di intervistare Tonia Mishiali, una dei direttori artistici del festival (insieme a Costas Constandinides e a Marios Stylianou, tutti membri del comitato artistico). Mishiali si è soffermata sul presente e, più importante ancora, sul futuro della manifestazione cipriota, che punta ad occupare un posto di rilievo nella comunità festivaliera.

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Cineuropa: Quali sfide si devono affrontare quando si organizza un festival cinematografico in un piccolo paese come Cipro?
Tonia Mishiali:
Non è un’impresa dura, perché il festival è organizzato da persone che operano con passione e hanno le competenze necessarie, quindi il lavoro è piuttosto facile. La parte difficile arriva quando bisogna trovare un modo per mantenere un festival in costante crescita e sempre più conosciuto nel mondo con un budget relativamente ridotto. Sebbene la manifestazione si sia imposta come uno dei più importanti e vasti eventi culturali di Cipro, negli ultimi anni stiamo facendo degli sforzi per conferire al festival un carattere più attrattivo e sostanzialmente internazionale.

Avete già una strategia per diventare più appetibili agli occhi del mercato internazionale?
Stiamo cercando di espanderci ancora di più e di avvicinarci al circuito festivaliero internazionale, attirando, oltre che il pubblico cipriota, spettatori e professionisti provenienti dall’estero. Per questo motivo, abbiamo sondato la possibilità di lanciare un piccolo mercato del cinema che, insieme a una serie più sistematica di seminari di coproduzione, potrebbe gradualmente trasformare il festival in un punto di incontro centrale per Europa, Asia e Africa, i tre continenti che circondano l’isola. È questo il nostro obiettivo principale per gli anni a venire.  

Crede che la posizione geografica di Cipro abbia un effetto sulla vostra selezione?
Indubbiamente. La nostra posizione geografica è un importante fattore che prendiamo in considerazione in termini di caratteristiche del festival e per la selezione dei film. Crediamo inoltre che nei prossimi anni, quando si spera lavoreremo su un mercato più ampio, queste caratteristiche resteranno e spingeranno gli operatori dei paesi vicini a visitare la manifestazione e a partecipare attivamente ai nostri workshop e a tutte le altre iniziative che introdurremo.

A proposito dell’appuntamento di quest’anno, cosa è cambiato rispetto alle edizioni precedenti?
Il nostro obiettivo prioritario è sempre quello di proporre capolavori e scoperte del mondo del cinema, grazie a pellicole che risaltano per la loro qualità artistica, il loro carattere antropocentrico e, al tempo stesso, per la loro acuta analisi sociale. Quest’anno, abbiamo ricevuto richieste da parte di film importanti, e questo ci ha dato l’opportunità di preparare una sezione di concorso di grande qualità, soddisfacendo così il pubblico locale e presentando alla giuria internazionale opere di elevato valore artistico. Inoltre, il numero modesto di film che possono concorrere e il periodo in cui il festival si svolge ci permettono di proiettare pellicole che sono già state testate all’interno del circuito festivaliero. In più, ci battiamo per ospitare film provenienti da paesi e continenti vicini. In confronto agli altri anni, in questa edizione abbiamo registrato da parte di questi paesi un aumento di interesse. Tutto ciò ci aiuta a mantenere questo carattere di “festival dei tre continenti”.  

Cyprus Film Days è il festival ufficiale del paese: sentite la responsabilità del rappresentare l’intera produzione cinematografica locale?
Tutti i festival ufficiali di un paese hanno una sezione dedicata ai titoli nazionali. Nel nostro caso, dal momento che le produzioni cipriote non sono così abbondanti, non possiamo avere una competizione nazionale ogni anno. Certamente, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un incremento della produzione: si noti che nel 2015, per la prima volta, abbiamo presentato una sezione di concorso nazionale alla quale hanno partecipato quattro film. Ecco perché, quando abbiamo una produzione cipriota, ci sentiamo obbligati a presentarla. Ciò non significa che se una pellicola cipriota non è meritevole viene comunque selezionata, tuttavia siamo convinti che sia estremamente importante sostenere le produzioni locali. Per esempio, quest’anno avevamo due straordinarie opere cipriote - Rosemarie [+leggi anche:
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di Adonis Florides e Boy on the Bridge [+leggi anche:
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di Petros Charalambous – e abbiamo pensato che entrambe avrebbero potuto concorrere nella categoria internazionale del festival. Florides ha anche vinto il premio per il Miglior film, assegnato da una giuria internazionale (leggi l’articolo). La vittoria ha riempito d’orgoglio la comunità cinematografica cipriota. Soltanto un altro regista dell’isola si era aggiudicato in passato il premio, Yiannis Economides, ma questa è la prima volta che una produzione interamente cipriota porta a casa il primo premio.

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(Tradotto dall'inglese)

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